Liberi d'armarsi, liberi di morire

Buongiorno,

la strage di Las Vegas fornisce a distanza di tempo la tragica risposta negativa a chi, ai tempi del massacro del Bataclan, volle portare acqua al mulino della libera circolazione delle armi, ribadendo l'assunto che una popolazione liberamente e diffusamente armata sarebbe intrisecamentre più sicura perchè in grado di difendersi più efficacemente.

Nelle stragi di quella Parigi in cui difficilmente i cittadini francesi girano armati servirono oltre mezza dozzina di terroristi addestrati e coordinati tra di loro al fine di confondere la polizia per uccidere 137 persone. Nell'attentato di Nizza, dove operò un singolo attentatore che lanciò un camion sulla folla, le vittime furono 84. A Barcellona il furgone lanciato sulle ramblas causò 16 morti. A Manchester, al concerto di Ariana Grande, i morti furono 22.


A Las Vegas, dove procurarsi un'arma (e accessoriarla in modo da renderla sostanzialmente quasi un'automatica d'assalto) è invece piuttosto facile, un singolo attentatore, da solo, senza operare particolari tecniche diversive, è stato in grado di ammazzare una sessantina di persone e di ferirne oltre 500 (1). E stragi causate da individui armati e di portata analoga a quelle commesse in Europa (dal Virginia Tech alla Sandy Hook, da Orlando a San Bernardino) sono altrettanto numerose e frequenti e raramente (o forse mai) sono state terminate o impedite dal fuoco di un semplice cittadino che gira armato grazie al secondo emendamento. Per non parlare poi delle sparatorie di "minore importanza".

Il che sarebbe probabilmente già di per sè una smentita sufficiente delle tesi di chi, vellicando il senso di sicurezza personale che dà possedere un'arma, omette di dirvi che il fatto che ne abbia una anche il tizio apparentemente tranquillo e "normale" seduto a fianco a voi rende il vostro mondo meno sicuro anche per voi.

Ma credo che si possa fare un ulteriore passettino in più: nella restrittiva Europa l'offensiva dei terroristi sembra trovare limiti crescenti legati alla necessità di utilizzare strumenti di fortuna, scarsamente adeguati ad offendere, mentre le forze dell'ordine dispongono di strumenti, addestramento, regole di ingaggio e prevenzione sempre più adeguate che permettono di avvantaggiarsi in misura crescente rispetto agli attentatori in un eventuale scontro e di contribuire a contenere le dimensioni del danno.

Il fatto che la limitazione della diffusione delle armi sia un fattore di sicurezza mi pare quindi essere un dato fattuale, con buona pace di chi, in Italia o all'estero, sostiene il contrario.

Ciao

Paolo

2 commenti:

F®Ømß°£ ha detto...

Buondì,

sinceramente non trovo ragioni razionali e in buona fede per sostenere che la diffusione delle armi tra i cittadini comuni possa aumentare la sicurezza. È vero, semmai esattamente il contrario, come il caso folle degli USA dimostra.

È oggettivo che sia forte la responsabilità della NRA nel comportamento della politica americana, con operazioni di lobby tese a privilegiare chi difenda la libertà di possesso di armi, in entrambi gli schieramenti.

Il risultato sono 90 armi per 100 abitanti e statistiche da paese in guerra: il tasso di omicidi in Israele è meno di metà di quello in US, per dire.

Basta il buon senso per comprendere che se in un Paese è difficile possedere un'arma, si riduce la probabilità che persone in preda a ira momentanea abbiano abbiano una pistola a portata di mano. Qui io penso sempre a quanto ci si incazza semplicemente guidando.

Altrettanto evidente è l'altra conseguenza citata nel post. Se il possesso di armi è limitato il numero di persone che vogliono fare una strage e hanno un'arma da fuoco per farla si riduce. Quindi ci troveremo con jihadisti col coltello o con armi improprie (il camion di Nizza) e magari con un Breivik, non dieci.

Mi viene anche da pensare che per riuscire a fare una strage con un'arma da fuoco in un Paese dove queste siano meno disponibili servano più capacità per reperirla senza essere scoperto, quindi meno persone ci riusciranno. Molto più difficile che un ragazzino delle medie massacri i suoi compagni, per esempio.

Saluti

T.

PS: Segnalo che ieri ho sentito dieci secondi della Zanzara, prima di cambiare:
Parenzo stava berciando che il suo compare doveva ripetere che il killer era bianco.
Dal canto suo il gran visir - apparendo pacato, grazie agli strepiti della spalla - sosteneva provocatoriamente che lui non cambia idea e che sostiene la politica US sulle armi.

Questa trasmissione va in onda ogni sera per oltre due ore. Poi non lamentiamoci delle conseguenze.

F®Ømß°£ ha detto...

Ah, dimenticavo.

Qui un bell'articolo su come in Australia abbiano affrontato il problema, con risultati positivi.

Saluti

T.