Per Wikipedia si tratta di un condono. Letteralmente.

Buongiorno,

inizio con una breve nota di servizio per avvertire che la puntualità dei post per le prossime settimane non è garantita.

Il post di oggi è comunque per qualche verso in linea con quello di ieri, in quanto segnala un'altra e diversa situazione nella quale, magari con qualche imbarazzo, si stanno allegramente calando le braghe dei principi in nome di piccoli interessi di breve respiro, a tutto netto sfavore del futuro.


Perchè nel baillamme legislativo di fine anno, tra una legge di stabilità (la finanziaria, per capirci), una salva Roma ed una milleproroghe, si sta mimetizzando la preparazione di un dispositivo che permetta il rientro dei capitali detenuti all'estero. Che detto così non suona poi male.

Ma se lo si scrive un po' più estesamente come capitali illecitamente detenuti all'estero sembra già più antipatico. E lo diventa ancor di più se, malgrado le rassicurazioni di segno opposto, al provvedimento si dà il nome che comunemente si usa per questo tipo di iniziative: condono.

Perchè, secondo Wikipedia "Il condono, in diritto, è un provvedimento emanato dal legislatore o dal governo, tramite il quale i cittadini che vi aderiscono possono ottenere l'annullamento, totale o parziale, di una pena o di una sanzione.".

E' quindi una di quelle cose che, cancellando la certezza della pena, attentano allo Stato di diritto.

Una di quelle cose la cui reiterazione si dimostra nefasta perchè invita a fregarsene delle norme, in quanto invalida l'efficacia delle sanzioni attraverso una implicita promessa di futura immunità.

Una di quelle cose che, ripetutamente applicate in passato, hanno contribuito a trasformare l'Italia nella terra dell'evasione fiscale e dell'abusivismo edilizio ("Intanto costruisci, che poi saniamo al primo condono...", "Portali al sicuro in Svizzera, poi, eventualmente, li fai rientrare al primo condono..."). 

Una di quelle cose che il centro sinistra usava rimproverare a Berlusconi come indice di scarso senso civivo.

Una di quelle cose di cui una persona rispettabile, prima di essere messo da parte, diceva giustamente questo.

Beh, non è che la valutazione di merito su un provvedimento possa cambiare in base a chi lo porta avanti o a come viene chiamato. Si trattava di porcherie quando le faceva Berlusconi o la DC prima di lui, si tratta di porcherie anche adesso.

Ciao

Paolo

2 commenti:

Philip Michael Santore ha detto...

"Il condono, in diritto, è (...) quindi una di quelle cose che, cancellando la certezza della pena, attentano allo Stato di diritto."

Mah, non è che i condoni trasformino uno stato di diritto in uno stato di polizia. Un condono annulla o riduce la sanzione, ma concretamente non riduce affatto la certezza della pena: in che percentuale i detentori di capitali all'estero non dichiarati vengono sanzionati?

Suppongo in un qualcosa di vicino allo zero, dato che, essendo i capitali all'estero, in paradisi bancari e non dichiarati, per definizione lo stato italiano non può né fare né sapere niente.

Poi in concreto bisognerà vedere cosa il governo Letta vuol fare (o ha già fatto): i tanto vituperati scudi fiscali di Tremonti, con anonimato e modico pagamento, avevano il pregio dell'attrattività per convenienza per chi aveva quei capitali. Il piano di Letta invece tanto conveniente non sembra. E oltre a ciò, se non ricordo male, il governo Monti applicò (o propose) un pagamento retroattivo su quei capitali e rimosse l'anonimato.

Questo per dire che o lo stato fa buon viso a cattivo gioco oppure quei capitali possono rimanere (ed essere utilizzati) all'estero per sempre.

PaoloVE ha detto...

@ PMS:

"non è che i condoni trasformino uno stato di diritto in uno stato di polizia"

... è non è che lo stato di polizia sia l'unica antitesi allo stato di diritto: anche uno Stato dove, in assenza di pene, ognuno fa quel che vuole è uno Stato in cui il diritto non ha ruolo.

Ciao

Paolo