Facci, Goebbels e libertà di stampa

Buongiorno,



Ma non ci sono più le parole, scrisse qualcuno anni fa: eppure, da allora, abbiamo fatto solo quelle, anzi, abbiamo anche preso a vendere emozioni anziché notizie. Eccone il risultato, ecco alfine le emozioni, le parole: che io odio l’ebraismo, tutti gli ebraismi, gli ebreii e la loro religione più schifosa addirittura di tutte le altre, odio la loro altezzosità che è proibito odiare, le loro sinagoghe squallide, la cultura aniconica e la puzza diverdure kasher, i capelli unti ed inanellati e le barbe lunghe, i rabbini, i loro canti stonati, i culi sul mio marciapiede, il loro cibo da schifo, i digiuni, il maiale, il pane azzimo, i giovanetti circoncisi, la loro permalosità sconosciuta alla nostra cultura, il sionismo militare, e l'ipocrisia sulle loro povere donne, quel manualetto militare che è la Bibbia, anzi, quella merda di libro con i suoi paragrafi, i suoi versetti, i suoi precetti, le sue parabole e le sue profezie, queste parole orrende che ci hanno costretto a imparare. Odio l’Ebraismo perché l’odio è democratico esattamente come l’amare, odio dover precisare che l'anti-giudeismo è legittimo mentre la giudeofobia no, perché è solo paura: e io non ne ho, di paura. Io non odio il diverso: odio l’Ebraismo, perché la mia (la nostra) storia è cattolica, laica, greco-latina, rousseiana, illuminista, quello che volete: ma la storia di un’opposizione lenta e progressiva e instancabile a tutto ciò che gli ebrei dicono e fanno, gente che non voglio a casa mia, perché non ci voglio parlare, non ne voglio sapere: e un calcio ben assestato contro quel culo che occupa impunemente il mio marciapiede è il mio miglior editoriale. Odio l’ebraismo, ma gli ebrei non sono un mio problema: qui, in Italia, in Occidente, sono io a essere il loro."

Chiunque mi conosca o abbia letto qualcosa, anche solo episodicamente, su questo blog, sa che quanto scritto qui sopra rappresenta la negazione del mio pensiero. A una prima lettura anzi qualcuno potrebbe forse pensare che si tratti di uno scritto di qualche apice del pensiero Occidentale alla Joseph Goebbels (al netto delle considerazioni sulla democraticità dell'odio) o di qualche suo amichetto un po' meno ariano alla Telesio Interlandi. Stessa profondità di pensiero (anzi Interlandi avrebbe forse provato ad inserire qualche supporto pseudoiscientifico a tali affermazioni).

Nulla di tutto ciò: quello che leggete qui sopra è, come potete verificare cliccandoci sopra, il cosiddetto articolo per cui Filippo Facci è stato sospeso dall'ordine, in cui ho sostituito l'Ebraismo e gli ebrei all'Islam e agli islamici e gli stereotipi ed i luoghi comuni applicati agli uni con quelli applicati agli altri.

Siamo ancora sicuri di voler spendere parole sulla difesa della libertà di stampa e della libertà di opnione a fronte di tutto ciò? Davvero vale la pena spendersi per difendere un porcheria simile?

Ciao

Paolo

4 commenti:

Michele R. ha detto...

Buongiorno,
"La religione è l'oppio dei popoli"
Se non ci fosse la religione ci sarebbero altri 1000 motivi per odiare il prossimo: dal puzzo dei piedi per finire con il fumo di sigaretta che dal piano di sotto giunge nel mio salotto.

MR

PS ...e comunque sono convinto che le religioni sono il retaggio dell'uomo primitivo che ancora alberga in noi e di cui potremmo fate benissimo a meno.

MS ha detto...

Nonostante le due considerazioni di seguito:
- sono per la libertà in senso forte;
- l'OdG (e intendo in senso più ampio tutti gli albi professionali) li ritengo organismi medievali;
l'articolo di Facci (e quindi Facci) è vergonoso.

bye,
mariano

F®Ømß°£ ha detto...

Segnalo l'autodifesa un po' narcisistica e piena di fallacie logiche del nostro.

Ci vuole una discreta dose di disonestà intellettuale per argomentare così.

Saluti

T.

PaoloVE ha detto...

...concordo sulla disonestà intellettuale di Facci.

Il punto secondo me rimane che quella che esprime Facci nell'articolo incriminato non è una opinione, ma una mera sequela di enunciazioni d'odio contro una sequela di generalizzazioni e luoghi comuni razzisti ed in assenza di un singolo motivo espresso.

Il che retrocede tutto da opinione ad insulto, cosa che non avviene nei due articoli che cita, peraltro a sproposito per mille motivi (dall'assenza di dichiarazioni d'odio al fatto che Israele non è una religione) e dove, invece, si leggono, nel bene o nel male, delle argomentazioni che permettono al lettore una valutazione.

Ciao

Paolo