Buongiorno,
cerco di rimediare alla lunga latitanza proponendovi, oggi e nei prossimi giorni, un po' di commenti a fatti avvenuti ultimamente.
Non so se si tratti di una idiosincrasia tipicamente
italiana ma, per l'ennesima volta, stiamo assistendo al successo di un
politico che portando avanti proclami idee e programmi di sinistra vera
riesce a smentire le fosche previsioni relative alla sua partecipazione
alla vita politica.
Il tutto in una elezione anticipata
voluta da Theresa May per sfruttare al meglio una presunta condizione
di vantaggio.
Ancora una volta abbiamo assistito, come già avvenuto
recentemente negli USA con il caso di Bernie Sanders (e come sta succedendo nel nostro orticello domestico con Pisapia), ad un ampio e trasversale linciaggio
preventivo e pregiudiziale di un candidato motivato unicamente dal fatto che costui è latore di
un progetto progressista.
E, davanti al fallimento della quasi totalità delle analisi
politiche e alla totale assenza di un'autocritica a valle del risultato
che le smentiva, ci sarebbe di che ridere di tale intellighentia, se non fosse che tali
pseudoanalisi, dipingendo un candidato come improbabile, destinato
all'insuccesso ed invitando al voto utile, finiscono con il condizionare
pesantemente il voto.
Ciao
Paolo
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