Buongiorno,
leggo con un misto di fastidio e di rassegnazione l'articolo di G.A. Stella su come stanno andando a finire le vicende del Mose (anzi, in realtà Stella non ricorda ai lettori alcuni carichi da undici -questo e questo- che chi si interessa un po' alla cosa ben sa).
E fastidio e rassegnazione vanno oltre le considerazioni scontate sul fatto che pare inevitabile che in Italia qualsiasi opera, qualsiasi evento eccezionale, finisca collo scontrarsi con i soliti problemi di tempi che si dilatano, costi che impazziscono, tangenti che fioccano, materiali che si rivelano scadenti e realizzazionii che fanno acqua.