Marino: la forma e l'amara sostanza

Buongiorno,

mentre scrivo questo post si susseguono le voci che vorrebbero il sindaco dimissionario di Roma Ignazio Marino intenzionato ad esercitare in extremis la sua facoltà di ritirare le proprie dimissioni.

Dopo aver a più riprese pubblicato dei post in cui esprimevo la mia opinione sul fatto che alcuni dei principali scandali che l'hanno coinvolto fossero più o meno delle abili e tendenziose enfatizzazioni politiche e mediatiche ai suoi danni (dalla panda rossa ai funerali dei Casamonica alle stizzite dichiarazioni papali sulle sue ospitate) credo di non essere tacciabile di antipatie nei confronti di Marino.

Credo però che la sua resistenza sia un errore, perchè, pur avendo un mandato elettorale ben definito in termini di programma e di tempo, dopo il massacro mediatico di cui è stato oggetto dubito che abbia ancora effettivamente un significativo appoggio da parte di quelli che lo hanno votato e sono invece certo che non ce l'ha da parte dei partiti (in primis il PD) che dovrebbero sostenerlo in consiglio comunale nè sui media.


Il che significa che nella forma, se anche Marino trovasse disponibilità in consiglio comunale, avrebbe titolo per tirare avanti anche per tutta la durata del mandato che gli elettori gli avevano affidato, ma nella sostanza, grazie ad un abuso della democrazia cui ci siamo già ampiamente assuefatti per cui il voto vale nulla (chi ha eletto il presidente della provincia in cui risiedete? chi eleggerà i membri del Senato?), la sua sopravvivenza politica in carica risulta inopportuna.

E risulta inopportuna perchè, fregandosene del voto popolare e delle norme, ma perfettamente in linea con le nuove modalità della nostra politica, partiti e media hanno deciso al posto degli elettori che Marino su quella poltrona non va bene.

Che gli scontrini siano un pretesto, dopo l'allegra gestione Alemanno e davanti ai milioni apparentemente buttati via per l'aereo della Presidenza del Consiglio (e su cui, come per le cene fiorentine, gran poco si sente, a differenza dei sei dubbi giustificativi romani) credo sia evidente a chi lo voglia vedere.

Ma se oggi Marino resistesse, domani, nella caotica situazione in cui versa il Comune di Roma, per di più in aria di Giubileo, sarebbe facilissimo gonfiare ed attribuirgli qualche altro scandalo ad hoc, col risultato una volta di più di bloccare l'amministrazione della città e, a questo punto, possiamo essere matematicamente certi che verrebbe fatto.

Il fotomontaggio di Marino a cena con Marrazzo e due (anzi no, quattro! due per ciascuno) bambole trans gonfiabili piuttosto che una bolletta dell'AMA non pagata nel 1995 -quando abitava a Genova- o il falso scoop sulla sua attività clandestina come abortista, secondo me, sono una spada di Damocle cui non è possibile sottrarre nè Marino nè, purtroppo, la città.

Quindi alle prossime elezioni amministrative cercate di farvi piacere un candidato che sia gradito ai partiti che vi governano comandano. 

E se a qualche vecchio nostalgico di quella democrazia un tempo intesa come reale esercizio di voto e sue conseguenze viene qualche perplessità davanti ad una realtà in cui Province e Senato li eleggono gli altri, sindaci e consigli comunali si fanno e disfano nelle segreterie dei partiti e nelle redazioni, e la Camera è definita per metà da capolista bloccati, poco importa. 

Penserete mica davvero che una croce su una scheda possa valere più di un giulivo tweet sul fatto che si è cambiato verso?

Ciao

Paolo

4 commenti:

F®Ømß°£ ha detto...

Buondì,

personalmente non direi che Marino, mi sia simpatico. È forse più onesto della banda di manigoldi che lo vuole fuori dal Campidoglio, ma rimane un cialtrone arrogante, inadatto a governare.

Ciò non toglie che il metodo con cui è stato abbattuto e i motivi capziosi che ne giustificherebbero sono - come dire - piuttosto lontani dalla democrazia.

È piuttosto chiaro che sia una follia l'idea di provare a continuare ritirando le dimissioni. Mi pare che l'unica ragione per questa mossa sia fare un "dispetto" al PD. E visto cos'è diventato il PD, è molto facile condividere il sentimento.

Così siamo messi.

Ciao

T.

PaoloVE ha detto...

@ T.:

"Mi pare che l'unica ragione per questa mossa sia fare un "dispetto" al PD. E visto cos'è diventato il PD, è molto facile condividere il sentimento."

Amarezza sconfinata

Ciao

Paolo

F®Ømß°£ ha detto...

E l'ha fatto. Dimissioni ritirate.

Il teatrino continua.

Saluti

T.

PaoloVE ha detto...

...come diceva quello: la situazione è grave ma non seria.

D'altra parte i presupposti c'erano tutti: si attacca sulla panda rossa chi va in bici e rinuncia ad auto blu, autista e scorta, gli si impone come pseudo commissario in conseguenza di un finto problema di ordine pubblico quello che avrebbe eventualmente dovuto prevenire il problema, si imbecca il Papa per fargli confermare quello non è, si fa cadere su quattro scontrini un sidaco che si era tagliato lo stipendio (!). Leggiti poi su Piovono Rane quali concessioni fossero state accordate a Marino perchè rinunciasse senza fare storie.

Adesso sembra che ci siano i venticinque dimissionari necessari a farlo cadere: non mi meraviglierei se stasera Marino raddoppiasse il gettone di presenza e il numero dei dimissionari si dimezzasse...

Ciao

Paolo