Ingegneri: una difesa della categoria

Buongiorno,

l'altro giorno avevo letto sul Corriere questo articolo / lettera scritto da una ingegnera italiana che sembrerebbe lavorare presso l'R&D Volkswagen, nella parte che cura lo sviluppo dei motori. Un settore che, in questo periodo, in pieno dieselgate, è nell'occhio del ciclone.

L'ho letto pensando di trovarci qualcosa che potesse aiutare a comprendere un po' più di quanto successo e magari conferma di alcuni miei sospetti su come forse marketing, mercato e start up potrebbero operare negativamente sul settore dell'R&D a scapito degli utenti.

Non solo non è stato così (mi tengo per intero i miei sospetti), ma mi sono ritrovato davanti ad un testo talmente sgangherato, assurdo e privo di logica e talmente ricco di stereotipi fuori dalla realtà da farmi sospettare (e so per certo di non essere stato il solo) di essere in presenza di un falso.

Purtroppo, in assenza di smentite ed in presenza di qualche elemento a parziale supporto (ad esempio questo e questo), temo che il testo non sia nè una burla nè uno scarso tentativo di mistificazione.

Da modesto ingegnere, a tutela del mio buon nome, o di quello che ne resta, non mi resta che difendere la categoria. 

Mediamente gli ingegneri sono persone dotate di logica decente, e quindi non giungono a sostenere di essere dei primi della classe e, contemporaneamente di aver affrontato il loro corso di studi copiando (a chi interessasse: mai stato primo della classe e sempre copiato poco se non pochissimo).

Mediamente dai loro studi portano a casa qualcosa, e quindi, se hanno un dottorato in Sistemi Energetici e Ambiente (si intuisce che il riferimento non è casuale, vero?), difficilmente scriverebbero baggianate come quelle presenti nell'articolo in relazione agli scarichi ed alla dannosità dei Nox (non è il mio settore, ma io non lo farei).
Mediamente hanno una forma di asservimento a norme e normative che rasenta la venerazione idolatrica, perchè sanno che è il modo più semplice ed economico per star lontano dai guai, dei quali è facile, nel caso, vengano chiamati a rispondere. 

Mediamente hanno più o meno lo stesso senso civico degli altri, quindi difficilmente gettano dal finestrino dell'auto il fazzoletto di carta in cui si sono appena soffiati il naso, magari davanti ai figli.

Mediamente non si dicono delusi da qualcuno perchè questo ha fatto qualcosa che ammettono avrebbero fatto anche loro. (1)

Ma, come tutte le generalizzazioni, la categoria degli ingegneri ha le sue eccezioni: la persona che ha scritto l'articolo è sicuramente un ingegnere, ma dimostra scarsa consuetudine con la logica, scarsa preparazione nel suo campo, una insolitamente scarsa considerazione delle norme e scarso senso etico e civico.

Insomma, senza essere dei fenomeni, mediamente gli ingegneri sono tutt'altro che quello che vien fuori dall'articolo, e per voi è una fortuna.

Ciao

Paolo

(1) avrei avuto anche un "mediamente" per i primi della classe che nel mondo del diesel si fanno indirizzare verso il teutonico e scaramente efficace iniettore pompa, mentre in italia c'è chi scrive la storia del diesel, introducendo in trent'anni iniezione diretta, common rail e sistemi JTD e Multijet, ma mi rendo conto che su questo vi sono altre considerazioni da fare

2 commenti:

F®Ømß°£ ha detto...

Buondì,

nell'articolo si intravede, in mezzo alla pochezza culturale di chi scrive, un difetto che purtroppo riscontro in molti miei conoscenti, laureati - come me - in facoltà tecniche.

Tale difetto consiste nel vedere come inferiori tutte le discipline non scientifiche, e conseguentemente nel ritenersi dispensati dal conoscerne almeno le basi per poter esprimere giudizi in quei campi, con la presunzione che esse siano in qualche modo inutili.

Il risultato sono tecnici incapaci di scrivere in italiano e conseguentemente in inglese, "tanto si capisce lo stesso", tecnici (informatici) che pretendono di dare opinioni di geopolitica sulla base di nozioni storiche e cultura da terza media, e infine ingegneri primi della classe che delirano su cosa sia la legalità e come si faccia a risalire alla targa dell'auto che ti ha fatto venire le brutte malattie.

Poi, come dice Paolo la media non è questa, ma la discussione sul tema è molto ampia.

L'ingegnera VW fa una brutta figura su molti più fronti.

Saluti

T.

PaoloVE ha detto...

@ T.:

io mi limitavo a vedrci il trionfo dell'autoindulgenza, la fiera della presunzione e la sagra della contraddizione.

:-)

Ciao

Paolo

P.S. e poi sono quelli che si laureano in discipline umanistiche, magari dopo aver fatto il classico, a considerare i temi scientifici come indegni di essere considerati cultura. Fidati, te lo dice un ingegnere diplomato allo scientifico :-)