Bufala scaccia bufala

Buongiorno,

oggi sottopongo alla vostra attenzione un pregevole esempio di come anche l'informazione mainsteream provi a farsi lodevolmente carico di una utilissima attività di debunking.

Infatti ecco qui un articolo che ci rivela come un beffardo volantino che starebbe circolando in internet (ma di cui io -che peraltro limito la mia vita social a questo blog- trovo traccia unicamente negli articoli che ne parlano riprendendo i contenuti di quello che ho linkato) sia in realtà un falso (falso secondo me anche piuttosto tendenzioso trattandosi di una comunicazione che pretenderebbe che una delle catene della grande distribuzione italiana rappresentata come tra le meno aperte alle richieste sindacali abbia intenzione di rinunciare alle aperture domenicali per rispetto della vita familiare dei propri dipendenti).

Come dicevo, si tratta di un esempio di debunking, che evita al gruppo Esselunga di perdere clienti a causa di una falsa informazione ed ai suoi clienti domenicali più affezionati di essere costretti a valutare soluzioni alternative.

Ovviamente, polemico e rompiballe come sono, non può essere questo IL motivo del post, come già anticipato nel titolo.

Il fatto è che nell'articolo che smaschera la bufala l'incipit è esso stesso una bufala: "Una chiusura domenicale dell'Esselunga getterebbe nel panico molte famiglie, soprattutto nel periodo estivo in cui le alternative abbassano la saracinesca per ferie.".

"Getterebbe nel panico molte famiglie"? 

Si, avete letto bene, dice proprio così: "Getterebbe nel panico molte famiglie".  ... Fino a dieci anni fa le aperture domenicali non esistevano per nulla, sino a cinque anni fa riguardavano unicamente il periodo pre natalizio e la cosa non era assolutamente un problema. Ovvio che è comodo per i clienti trovare aperto un giorno in più, e ovvio che, potendo, ne approfittano, ma tra questo ed il panico passa la stessa distanza che c'è tra un giornalista degno di questo nome e l'estensore dell'articolo. Personalmente credo che la chiusura non getterebbe nel panico nemmeno la famiglia Caprotti, proprietaria dell'Esselunga.

"Le alternative abbassano la saracinesca"

Ma quali? Ma dove? Ma perchè? Ma quando? Ma come? Ma cui? Fosse chiusa l'Esselunga sarebbe aperto il supermercato / ipermercato / hard discount / centro commerciale lì a fianco, perchè Esselunga non è l'unica ad aprire la domenica. Credo che quasi tutte le catene della grande distribuzione utilizzino le aperture domenicali, anche se forse in maniera un po' meno sistematica di Esselunga. Nel mio Comune, che non è esattamente una metropoli ed in cui non c'è Esselunga, tre catene (due iper ed un hard discount) alzano la saracinesca ogni domenica (e, nota polemica, ci trovate pochissima gente). E, volendo, in cinque minuti ne raggiungo altre nel comune vicino, ancor più piccolo.

E così mi viene un dubbio: non è che 'sto volantino che contiene informazioni palesemente false, di cui non ho notizia se non dall'articolo (che peraltro contiene tendenziose esagerazioni e falsità) è solo un pretesto per fare un po' di pubblicità occulta a una catena di supermercati che è piuttosto simpatica alla testata in questione (1) e, già che ci siamo, per rimarcare una volta di più ai lavoratori dipendenti che ormai il lavoro domenicale (2) deve rientrare (anche economicamente) nella normalità?

Ciao

Paolo

(1) come dovrei interpretare l'accondiscendenza con cui i giornalisti del Corriere accettavano certe affermazioni sull'impossibilità per motivi politici di aprire un punto vendita in una città in cui di punti vendita ne aveva almeno mezza dozzina?

(2) e, perchè no, anche quello il 25 aprile, il 1 maggio, i giorni di Pasqua e Pasquetta, il 2 giugno, Natale,... come qualcuno sta già facendo.

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