Consip, le anomalie e la malasanità

Buongiorno,

mi avete già sentito dubitare dei proclami che sostengono che una massiccia adesione ai sistemi informatici e centralizzati d'acquisto porterebbe a consistenti risparmi per lo Stato, anche se sinora non sono mai voluto entrare nel merito perchè non avrei avuto modo di dimostrare semplicemente quanto a me, da tecnico, era chiaro, oppure perchè non avevo sottomano i riferimenti per documentare scelte diciamo "discutibili" di cui sono stato in qualche modo a conoscenza.

In questi giorni sono stati attivati alcuni lotti della convenzione con la quale si propone agli ospedali di gestire l'appalto della gestione delle apparecchiature elettromedicali, cosa che si presta bene a far riflettere sulla reale possibilità che questo strumento possa essere realmente adeguato: qui trovate una nota sintetica che esprime la sola parte economica della cosa relativamente ad un lotto alla voce "Corrispettive e tariffe".

Per amor di sintesi permettetemi un po' di approssimazione: vi si dice che per la gestione di ogni apparecchiatura (1) si pagherà un canone annuo basato su una percentuale del suo valore, percentuale definita dalla fascia tecnologica cui l'apparecchitura appartiene.

Sul mercato extra Consip a seconda del gruppo tecnologico tali percentuali possono variare molto indicativamente dall'1% al 10% (specialmente sull'estremo superiore possiamo discutere a lungo: diciamo che parliamo di ordini di grandezza).

Dal link sopra vedete invece come in Consip per 5 gruppi su 6 la percentuale venga fissata nello 0,01% (si, avete letto bene, sia qui -0,01%- che sopra -dall'1% al 10%-), con un taglio del 99% o più sui prezzi di mercato. Praticamente gratis. Solo per un gruppo la percentuale rientra nell'ordine di grandezza di quelle attualmente riscontrabili sul mercato. 

Potrebbe sembrare un risultato eccezionale ed un risparmio assolutamente strepitoso, peccato che il canone annuo per gran parte di queste apparecchiature non riuscirà a coprire i costi dell'intervento più banale, cose come la sostituzione di un interruttore, (la cui copertura comporterebbe un valore dell'apparecchiatura di oltre 20mila euro), di un cavo di alimentazione (e qui il valore dell'apparecchiatura deve triplicare) o dei fusibili.

Questo significa che, sempre da quanto emerge dal link, per la gran parte di quelle apparecchiature (quelle al di sotto dei 40mila €) sarebbe più costoso censirle (il prezzo del censimento viene definito in 4€ l'una) che effettuarvi un anno di manutenzione!

Immagino che questo dovrebbe apparire un tantinello strano anche alle persone più sprovvedute. Per fare un parallelo vi auguro di essere particolarmente ricchi: con questa convenzione potreste coprire i costi di manutenzione della vostra Ferrari probabilmente all'incirca con un decina di euro all'anno. Ed io coprirei i costi di manutenzione della mia con meno di 2 euro l'anno, meno di metà del costo di una singola lampada dell'anabbagliante. Gli asini volano, ma solo in formazione serrata.

Ma se ciò non bastasse, dal link emerge una ulteriore assurdità.

Posto che il costo dell'intero appalto sarebbe riconducibile a quello originato dalle apparecchiature dell'unico gruppo per il quale è richiesto un corrispettivo (ammetterete che tra lo 0,01% e lo 0% non passa quasi differenza), ci troviamo davanti ad un paradosso: possiamo scegliere se attivare un contratto triennale per un canone annuo del 5,2% del valore delle apparecchiature di quella sola fascia oppure un contratto quadriennale per un canone annuo del 2% dei quel valore.

Il che vuol dire aumentando la durata del servizio del 33% il costo complessivo ne esce praticamente dimezzato! Prendiamo la macchina a moto perpetuo e ai piedi dell'arcobaleno troviamo pentole d'oro per tutti, piuttosto grossette.

Per situazioni di incongruenze ed illogicità simili, mi risulta che il codice degli appalti cui gli enti pubblici devono riferirsi per gestire qualsiasi gara preveda la possibilità di sospendere l'aggiudicazione in autotutela e, per cose infinitamente minori, il ricorso alle clausole di salvaguardia relative alla presenza di offerte anomale, norme di buon senso che in Consip sembra non trovino nè applicazione nè casa.

Nel mio blog avete rararmente trovato delle previsioni: mi piace provare a ragionare sulle cose ma non ho lo spirito del vate. In questo caso mi è però facile prevedere che gli enti (quelli cui vanno i soldi delle vostre tasse) che dovessero aderire a questa convenzione si faranno male, molto male. Perchè nel mondo reale c'è un solo modo di fare le cose senza costi, ed è non farle.

Quindi o quegli enti si faranno carico di gestire le proprie apparecchiature al di fuori ed oltre a quel contratto, gravandosi di inefficienze e costi aggiuntivi, oppure si limiteranno a quanto quel contratto offre, cioè, nella pratica, non avranno gestione delle proprie dotazioni.

E non gestire le dotazioni ospedaliere si traduce in una parola brutta e luttuosa ma molto fortunata dal punto di vista mediatico: MALASANITA'.

Abituatevici, perchè se qualcuno non pone un limite a simili pericolose buffonate l'esito è scontato e non vi piacerà nemmeno un po'.

Ciao

Paolo

(1) parliamo di manutenzioni preventive periodiche, manutenzioni correttive, verifiche di sicurezza elettrica, controlli funzionali e di qualità, gestione informatizzata, ... insomma, un bel po' di robetta che richiede personale specializzato, capacità tecnica, parti di ricambio dedicate e costose

8 commenti:

MS ha detto...

Sei stato un buonista nel definirle "anomalie" :)

bye,
MS

Carlo Dani ha detto...

Certo è che frodi, ruberie e corruzione che imperano negli acquisti fuori Consip sono destinati a finire grazie a contratti chiari e regole certe... e questo ad alcuni dispiace molto.

PaoloVE ha detto...

@ MS.:

:-)

in realtà voleva essere una citazione del codice degli appalti dove si parla di "offerte anomale" o "anomalie"

Ciao

Paolo

PaoloVE ha detto...

@ Carlo Dani:

sono lieto di tanta sicurezza: ho già avuto modo di sperimentare la graniticità della fede dei fan di Consip proprio in questo blog (ricordo un certo Dario Carta: anche lui interviene solo ed ovunque venga messo in discussione il potere salvifico di Consip. Non è che siete colleghi, per caso?).

Il rischio è che dalle "frodi, ruberie e corruzione che imperano negli acquisti fuori Consip" secondo la sua assunzione si passi a qualcosa di analogo dentro Consip.

Perchè la gara precedentente aggiudicata da Consip per il medesimo servizio (Sigae 3: anche di questo si trovano i corrispettivi nel sito acquistinretepa) era stata aggiudicata tre anni fa a costi di oltre 5 volte superiori.

Il che in materia di contratti chiari e regole certe non mi pare il massimo.

Non che io dica che in Consip qualcuno possa rendersi responsabile di frodi, ruberie e corruzione come dà per scontato per altri.

Magari potrebbe essere solo incompetenza. E magari potrebbe essere altrettanto dannosa o anche di più.

Ciao

Paolo

Unknown ha detto...

PaoloVE, se le offerte dei concorrenti (bastava presenziare alla seduta pubblica per saperlo) si sono tute praticamente allineate verso prezzi più bassi, e poi sono state verificate ed escluse offerte anomale, noi contribuenti dovremmo forse pagare di più per lo stesso servizio?

Unknown ha detto...

PaoloVE, non conosco quel signore che citi, ma rilevo che la tua avversione contro la Consip sembra atavica è radicata...
Brutto segno... Brutto segno.
Solitamente, ma non dico che sia il tuo caso, imbroglioni e corrotti e corruttori sono i più contrari alla Donsip e poi se ne occupano Corte dei Conti e Guardia di Finanza...

PaoloVE ha detto...

@ Carlo Dani:

offerta anomala non è solo una offerta significativamente diversa dalle altre, ma anche una offerta palesemente non in grado di stare in piedi.

E, come cercavo di render chiaro con un esempio alla portata di tutti (o quasi: c'è sempre chi non vuol capire) con l'esempio dell'auto per cui il canone annuo non ripaga il costo della lampadina, con una percentuale allo 0,01% non lo è.

Senza aver bisogno nemmeno di vedere online (massimo della trasparenza) quanto costa un interruttore o un cavo di alimentazione, ricambi che diventano facilmente proibitivi per quei canoni.

E, poichè nel mondo reale si ottiene al più per quanto di paga, direi che non c'è di che essere contenti di non pagare la manutenzione sul apparecchiature elettromedicali.

Quanto alle insinuazioni (che in questo blog sono meno gradite dei fatti) nemmeno velate su di me, di cui dubito tu sappia alcunchè tranne che motivo numeri alla mano alcune inefficienze di Consip, forse sarebbero meglio riposte nei confronti di chi in Consip ha aggiudicato lo stesso servizio a canoni che differiscono più o meno dell'80%...

Magari anche per questi arriverà il momento in cui qualcuno tra Corte dei Conti e Guardia di Finanza li chiamerà a spiegare qualcosa circa le anmalie di cui sopra.

Ciao

Paolo

P.S. A scanso di ulteriori insinuazioni: per una serie di motivi che non spiegherò, pur gestendo apparecchiature elettromedicali non ho mai partecipato all'aggiudicazione di una gara per tale servizio e non avrò bisogno di farlo per molti molti altri anni. Quindi non ho interessi diretti nella cosa, ma da tecnico riconosco la pericolosità di quella scelta per l'intero settore.

PaoloVE ha detto...

Piccolo importante aggiornamento positivo:

la convenzione di cui parlavo sta venendo affossata dall'accettazione di una congrua serie di ricorsi al tar nella motivazione dei quali ricorre la frase "la disciplina di gara, individuata in tal modo, lungi dal realizzare risparmi per la spesa pubblica, è destinata piuttosto a determinarne un consistente aggravio, risultando dunque sul punto illogica, irrazionale ed incongrua".

Allo stato attuale pare che il danno per tutti noi si ridurrà a poco più dei costi sostenuti per lo svolgimento di una gara europea malfatta ed al rimborso delle spese di giudizio, il che è infinitamente meno di quello che sarebbe potuto succedere.

Tutto è bene quel che finisce bene? Non lo so.

Gli appigli che i legali stanno utilizzando mi paiono formali e molto più deboli del buonsenso e della concretezza che cercavo di usare nel post.

Quindi non mi meraviglierei se vi fossero dei controricorsi...

Ciao

Paolo