Buongiorno,
l'ennesimo riproporsi della questione della successione a Silvio Berlusconi, con il solito coro di illazioni su investiture più o meno auspicate di natura "dinastica" e l'apparente (e probabilmente non solo apparente) impossibilità di trovare un nuovo leader alternativoo della Destra italiana mi portano a fare qualche considerazione anche sulle dinamiche interne ad un PD il cui leader ha mutuato molto dagli strumenti politici utilizzati da SB.
Non credo che quanto sta avvenendo per Forza Italia, dove il fondatore ciclicamente nomina e sbrana delfini (Follini, Casini, Fini, Alfano,...) restando però attaccatto alla poltrona di comando nella nemmeno tanto segreta speranza di lasciare tutto quanto ha costruito nelle mani delle propria progenie (Barbara? Marina? poco importa, l'importante è il cognome) sia un'eccezione nei partiti che si plasmano attorno ad una figura carismatica: per la Lega era pronto il Trota, per l'IdV Cristiano di Pietro, nel vecchio PRI Ugo La Malfa venne sostituito da Giorgio, nel PSI i figli di Craxi si spartirono i resti del partito,...