A domanda sbagliata risposta sbagliata

Buongiorno,


Limitandomi all'Italia, ma il problema mi pare si ponga in termini almeno in parte simili anche per la Francia, siamo in presenza di un Paese che, investito da una crisi senza precedenti collegata all'enorme dimensione del suo debito ed inserito in una rete di rapporti economici e politici che lo trasformano in un potenziale pericolo anche per i Paesi collegati, ha ripetutamente promesso di contenere deficit e debito, prospettando operazioni una tantum e/o molto fumose in termini di reali risultati, ma ha sostanzialmente continuato ad incrementare il proprio debito e ridotto progressivamente la propria competitività e produttività, negando a lungo l'esistenza stessa della crisi e preferendo successivamente attendere di trovare un improbabile appiglio da utilizzare per attaccarsi all'altrui ripresa e farsi trascinare.

A fronte di questa situazione l'Italia chiede da tempo in maniera variegata nei modi ma univoca nei contenuti un allargamento dei parametri di indebitamento (1), allargamento che corrisponderebbe nell'immediato ad un aumento del deficit e del debito pubblico. 

Cioè, in assenza di una politica economica ed industriale definita e ragionevole, chiede praticamente di caricare l'impianto antincendio con la benzina, e si scandalizza se il coinquilino ci minaccia per questo.

Il fatto che si sia fatto sinora troppo poco per limitare il nostro debito pubblico è sotto gli occhi di tutti nei numeri del suo progressivo ingigantimento, come è a parer mio evidente che, in un Paese cui gli altri si rivolgono per reclutare manodopera specializzata, manodopera specializzata che già sta fuggendo massicciamente a gambe levate mentre cala persino l'immigrazione di quella non specializzata,  non sarà un peggioramento delle condizioni contrattuali e salariali a permettere di avviare una qualsiasi ripresa economica, perchè il risultato sarà principalmente quello di aumentare la portata della fuga, primariamente dei migliori. Ed è facile immaginare quali risultati economici si otterranno reclutando solo i peggiori.

Probabilmente se invece che quattro vecchie auto blu su ebay fosse stata programmata la vendita di una parte del patrimonio immobiliare dello Stato, magari colpendo contemporaneamente e seriamente chi si rende colpevole di corruzione e/o concussione, introducendo reali semplificazioni burocratiche, incentivando le aggregazioni aziendali, promuovendo l'R&D e tagliando costi e privilegi a partire da quelli di una politica poco guardabile, adesso saremmo meno indebitati, più credibili, affidabili, solvibili ed indirizzati verso una migliore condizione economica.

Non so se Junker avrebbe prestato un orecchio più aperto alle nostre richieste se il governo italiano gli avesse prospettato in piano politico, economico ed industriale decente, ma, sino a quando il nostro asso nella manica sarà chiedere all'Europa di lasciarci indebitare di più per poter continuare a peggiorare prevedibilmente le nostre prospettive economiche, le sue sgradevoli risposte sembrano più che giustificiate.

Persino se provengono da uno che sembra minacciarti come Al Capone ed aver campato sino all'altro ieri vendendo alle multinazionali benefici fiscali che nemmeno a Vanuatu...

Ciao

Paolo

(1) Chi chiede di uscire dall'Euro per svalutare e "diventare competitivi" (gravando ancora una volta sul potere d'acquisto dei salari italiani) di fatto crede di fare questo quanto chi parla apertamente di sforare i parametri di Maastricht.

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