Forse non tutti sanno che / Le riforme istituzionali

Buongiorno,

proseguo anche oggi con un paio di riflessioni che evidenziano come esista una certa distanza tra quelle che ritengo siano le aspettative degli italiani e quanto sembra essere in qualche modo posto in cantiere dal governo a presidenza Renzi, spostando l'attenzione dai dettagli di cui parlavo ieri (che sembrerebbero rendere molto meno rutilante e significativa la riforma della P.A.) agli aspetti di riduzione dei costi e del peso della politica, con particolare riferimento a cosa sembra prospettarsi per il Senato prossimo venturo e per le Province.

Facendo un po' di sforzo chiunque potrà ricordare quali erano le principali critiche ai vertici poltici italiani: troppi parlamentatri, troppo retribuiti, impegnati in un processo legislativo ridondante e contraddittorio, eletti con criteri irrazionali e "nominati" (invece che eletti) in parte troppo ampia.

Quindi non posso essere contento quando vedo che mi si prospetta per il Senato una riforma che non riduce il numero dei Senatori, non definisce i compiti che dovranno assolvere nel loro secondo lavoro (perchè sembra che quello di Senatore dovrà essere una cosa simile all'hobby, non retribuito e da svolgere nel tempo libero), e, soprattutto, che non mi mette in condizione di eleggerli (ma li rende in parte ancor più ampia dei "nominati").

Nè posso essere contento del fatto che la cosiddetta abolizione delle Province di cui si parla sembra si stia concretizzando in parte nella creazione di alcune "città metropolitane" o, ove non fosse previsto questo nuovo istituto, nel mantenimento della struttura precedente. In entrambbe i casi, presidente e consigli non saranno composti sulla base di un'investitura data dal voto popolare. Ancora una volta avremo dei "nominati" che dovrebbero coltivare un hobby non retribuito nel tempo libero.

Mi pare quindi che anche in questi settori le riforme di Renzi appaiano mancare drammaticamente di sostanza in alcune loro ampie parti ed addirittura andare in direzione opposta a quelle che erano le richieste più sentite e pressanti in altre (1), ma anche in questo caso sembra che i media siano fermamente intenzionati a mantenere il focus su trucchi e belletti, piuttosto che sulle rughe che provano a nascondere.

Ciao

Paolo

(1) Aggiungerei anche trovo particolarmente preoccupante il massiccio ricorso a nominati, che, in tutti gli scandali che da decenni attraversano la storia italica, si sono normalmente dimostrati l'anello eticamente più debole: più debole di chi deve rispondere del proprio operato agli elettori e di chi viene assunto sulla base di un concorso "per titoli ed esami". Volessi stillar veleno (ed evidentemente un po' lo voglio ;-)) direi che la cosa potrebbe aver a che fare col fatto che, in fondo, Renzi non ha alcuna legittimazione dal voto popolare, al momento. E anche questa è una cosa che i media si dimenticano, molto spesso...

Nessun commento: