Il ritorno del non morto

Buongiorno,

se alla fine del 2011 mi avessero detto che saremmo arrivati qui non ci avrei mai creduto.


Le premesse

La situazione era quella del crepuscolo dell'ultimo incapace e paralizzato governo Berlusconi: gli interessi sul debito pubblico alle stelle, popolarità e credibilità del PdL, della Destra e del suo leader ai minimi termini, Napolitano che offriva all'Europa la garanzia di Monti, il PD che sceglieva la linea del governo piuttosto che quella delle urne.

Le cose hanno velocemente preso la piega che temevo piuttosto che quella che speravo: l'attività iniziale del governo Monti si è impantanata dopo pochi mesi passati ad imporre tagli ai servizi e tasse ed il sostegno del PD ad un governo incapace di promuovere alcunchè in grado di favorire lo sviluppo economico, unitamente alle sue divisioni e faide interne esplose durante le primarie Bersani - Renzi, hanno finito coll'avere due effetti tangibili nelle urne: riabilitare almeno parzialmente il precedente operato del governo di destra e gonfiare le fila del M5S.

Il crollo del partito di Berlusconi, pur enorme, si è arrestato prima di quel che si credeva (e, nel mio caso, sperava), ed i delusi pare abbiano, direttamente o indirettamente, preferito orientarsi su Grillo piuttosto che su un PD che aveva condiviso con Monti un breve periodo di governo non all'altezza delle promesse.

E' poco più che cronaca come il rifiuto di qualsiasi alleanza con il PD da parte del M5S abbia ridato politicamente ossigeno alla destra e portandola prima a far parte del cosiddetto governo di larghe intese di Enrico Letta per abbandonarlo pressochè indenne (se non per qualche piccola perdita) in occasione della decadenza di Silvio Berlusconi.


Il presente


E' invece cronaca di questi giorni come il protrarsi dell'immobilismo in materia di riforme istituzionali -in primis quella elettorale- di Monti prima, di Letta dopo, abbia aperto lo spiraglio per spostare le trattative in sede extraparlamentare, nei colloqui tra leader e segreterie, spiraglio nel quale si sono inseriti Renzi e Berlusconi, anche in questo caso abbondantemente aiutati dall'ormai rituale chiamarsi fuori dell'M5S.

Cinicamente credo che ciò stia avvenendo per l'intenzione di Renzi di esautorare Letta e di Berlusconi di riaccreditarsi nel ruolo di leader della destra che le vicissitudini appena ricordate avevano offuscato, più che nell'interese di garantire un sistema elettorale decente.


Le prospettive

Dopo che tutto è andato storto, cosa potrebbe succedere di peggio? Ovviamente potrebbe piovere (1). 

Nel senso che i precedenti (la bicamerale di D'Alema, per dirne una) ci ricordano come Berlusconi non sia stato esattamente un partner affidabile nello sviluppare riforme condivise (2) e quindi è più che legittimo temere che il tentativo di Renzi e Berlusconi possa, per così dire, avere qualche intoppo. 

E che, senza alcuna reale prospettiva di acquisire un risultato, si sia giunti a restituire per l'ennesima volta vitalità politica e piena legittimazione ad un soggetto che sarebbe stato bene accantonare una volta per tutte, dopo avergli permesso di esercitare un potere di condizionamento della vita politica italiana senza pari per praticamente vent'anni.

Ciao

Paolo

(1) E, visto che sinora si sono concretizzati più i timori delle speranze, mi sento di raccomandarvi ombrelli ed impermeabili.

(2) So che, se mi legge, PMS avrà qualcosa da ridire.Posso solo dire che sinora non è riuscito a convincermi del suo punto di vista.

14 commenti:

F®Ømß°£ ha detto...

Buondì,

sto seguendo superficialmente in questi giorni, ma trovo incredibili la resurrezione di Berlusconi da parte di Renzi, oltre alla legge elettorale proposta che non fa l'unica cosa che chiedono gli indignati di questo Paese, cioè eliminare le liste bloccate.

In questo modo non solo si uccide il già di per sé debole tentativo di Alfano e di chi nel cdx cerca una dignità e un futuro, ma anche si permette all'eversore ex comico di continuare a berciare contro la casta.

Di questo passo Renzi perderà e per sua colpa.

Sconforto da oltreoceano

T.

PaoloVE ha detto...

@ T.:

"la resurrezione di Berlusconi da parte di Renzi"

Diamo a Cesare quel ch'è di Cesare: non è Renzi a resuscitare SB, che era già resuscitato prima di oggi.

Però quelle grosse endovena di ricostituenti, proteine, vitamine, carnitina e steroidi poteva risparmiarsele...

Ciao

Paolo

Philip Michael Santore ha detto...

Berlusconi non è risorto per il semplice fatto che non è mai morto, ma anzi è sempre rimasto il capo della destra.

"Il crollo del partito di Berlusconi, pur enorme, si è arrestato prima di quel che si credeva", perché la gente, bombardata da propaganda a testate unificate, dopo essersi illusa che la crisi fosse colpa sua, dopo avere assaggiato "un PD che aveva condiviso con Monti un breve periodo di governo non all'altezza delle promesse", ha fatto i conti della serva e ha ritenuto che rispetto "ad un governo incapace di promuovere alcunchè in grado di favorire lo sviluppo economico" (*) razionalmente non ha potuto non "riabilitare almeno parzialmente il precedente operato del governo di destra e gonfiare le fila del M5S".

Detto in parole più semplici: il governo Monti è stato peggio del governo Berlusconi. Il governo Letta pare leggermente migliore del governo Monti, ma non di molto. Vedremo.

(*) Ricordiamo che la non-riforma del lavoro della Fornero in realtà è in massima parte quanto volle il PD. E l'IMU sulla prima casa fu altresì applaudita dal PD.

PaoloVE ha detto...

@ PMS:

"Detto in parole più semplici: il governo Monti è stato peggio del governo Berlusconi."

Non provare a farmi dire una cazzata simile: so che è una tua idea, ma non condivido certe perversioni. Dal mio punto di vista Monti non ha nemmeno provato a far rialzare il Paese (e purtroppo non me lo aspetto dal governo Letta), ma almeno ha operato per interromperne la caduta, cosa che SB non ha nemmeno tentato.

Ciao

Paolo

Philip Michael Santore ha detto...

Alludi al "decreto salva-italia"? La ratio di quella misura era di anticipare di un anno, al 2013, il pareggio di bilancio, che il piano finanziario del governo Berlusconi prevedeva invece al 2014 in virtù anche, si diceva, di ulteriori misure che il successivo governo (quello che sarebbe nato dalle elezioni) avrebbe preso.

L'intenzione di Monti era di mostrare agli investitori che l'Italia perseguiva con maggiore determinazione una politica di equilibrio dei bilanci pubblici, la cui conseguenza sarebbe stata la fine della crescita dell'indebitamento, quindi una maggiore sostenibilità del debito pubblico e quindi una maggiore fiducia di chi ci presta i soldi.

In teoria tutto bello, ma nei fatti? Alzando le imposte il governo Monti ha dato una mazzata all'economia privata, la quale ha prodotto meno PIL e meno entrate tributarie di quanto lui e Grilli avevano preventivato.

Risultati: il governo Monti ha lasciato in eredità al governo Letta il deficit al 3% del PIL, cioè esattamente dove l'aveva trovato. Nel frattempo però il debito pubblico è aumentato di circa dieci punti, il tasso di disoccupazione di quattro punti (sta andando verso il 13%, al netto della cassa integrazione), la gente ha meno soldi in tasca, siamo in recessione / depressione dal 2011, siamo destinati a restarci anche quest'anno, e dal 2011 lo stato riesce a finanziare l'emissione dei titoli del debito solo grazie alle misure della BCE.

Per descrivere questo scenario come una "interruzione della caduta del paese" mi pare che occorra una grande dose di fede e partigianeria politica.

PaoloVE ha detto...

@ PMS:

"Per descrivere questo scenario come una "interruzione della caduta del paese" mi pare che occorra una grande dose di fede e partigianeria politica."

Mai grande quanto quella di chi ritiene che l'uomo che sosteneva che non c'era la crisi e che ristoranti ed aerei erano pieni abbia governato meglio di Monti. :-)

Comunque leggi bene, non sto sostenendo che Monti ha arrestato la caduta, ma che ha almeno iniziato ad operare per farlo. Con SB avremmo aspettato il 2014. E probabilmente avremmo continuato a precipitare per un paio d'anni in caduta libera, perchè se nella barca c'è una falla non basta promettere di ripararla tra due anni per restare a galla.

Quanto ai dati che citi sono parzialmente corretti, ma tendenziosi.

Due esempi:

L'Italia è RI-entrata in recessione nel 2011, perchè dal 2008 al 2010 il suo PIL era già calante.

Inoltre una fetta molto consistente dell'aumento dell'indebitamento pubblico che segnali è dovuto alla contabilizzazione dei debiti che la P.A. aveva nei confronti dei fornitori e che si sta faticosissimamente pagando. Insomma un debito che c'era, ma non compariva a bilancio...

Ciao

Paolo

Philip Michael Santore ha detto...

Mi puoi dire da quand'è che quei debiti vengono contabilizzati nel debito pubblico?

Lo chiedo, perché non mi risulta che il governo Monti abbia proceduto a dei pagamenti, mentre il debito è cresciuto sotto il suo governo.

PaoloVE ha detto...

@ PMS:

nel corso della seconda metà del 2013 sono stati pagati 22 miliardi ( http://borsaitaliana.it.reuters.com/article/businessNews/idITMIEA0L02X20140122 ), ma il punto non è quanto è stato pagato ma il fatto che quei debiti prima non comparivano nel bilancio dello Stato, il che significa che mascheravano una parte del debito e del disavanzo che si sta provando a colmare.

Ciao

Paolo

Philip Michael Santore ha detto...

Appunto: quei pagamenti sono stati fatti dal governo Letta. Quindi è falso sostenere che il governo Monti abbia aumentato il debito contabilizzando debiti che già c'erano.

Il governo Monti ha aumentato il debito allorché dei gettiti di certe imposte che ha messo (o che ha aumentato) non si sono realizzati nell'ammontare che aveva sperato. Per esempio la "Tobin Tax". Ma l'esempio è valido anche per altre tasse di cui il governo "tecnico" sottovalutò il gettito per averne sottovalutato l'impatto recessivo.

PaoloVE ha detto...

@ PMS:

credo tu ti stia sbagliando. Il debito si crea nel momento in cui creo un obbligo verso un fornitore (cioè prima di Monti), non quando lo pago (cioè sotto Letta).

Il pagamento del debito contratto con i fornitori non ha creato il debito, ma lo ha solo spostato nei titoli di Stato.

Ed aver interrotto questo fenomeno di sostanziale alterazione dei conti ha comportato recuperare un deficit sino a quel momento non ammesso...

Ciao

Paolo

Philip Michael Santore ha detto...

Su quello sono perfettamente d'accordo. Ma non è il punto.

Il punto è che stiamo discutendo se l'aumento del debito pubblico di quasi dieci punti durante il governo Monti sia stato causato dalla contabilizzazione del pagamento dei fornitori mediante emissione di titoli di stato.

No, non è stato causato da quello, perché non è stato il governo Monti a fare quell'operazione. È stato il governo Letta.

Il governo Monti se ne è fregato dei fornitori: l'unica cosa di cui si è curato fu di assicurare maggiori entrate fiscali all'erario per cercare di pareggiare il bilancio.

E pertanto si è disinteressato, non solo dei crediti dei fornitori, ma anche del fatto che tassando di più avrebbe danneggiato l'economia privata, che è quella che genera il PIL, che purtroppo è il denominatore del suo rapporto percentuale col debito, che pertanto è aumentato. Si chiama curva di Laffer.

In parole semplici: il debito sotto Monti è aumentato, perché Monti ha governato male.

PaoloVE ha detto...

@ PMS:

"Il punto è che stiamo discutendo se l'aumento del debito pubblico di quasi dieci punti durante il governo Monti sia stato causato dalla contabilizzazione del pagamento dei fornitori mediante emissione di titoli di stato."

Non sei tu decidere qual'è il punto. Che è un altro, basterebbe leggere il post.

Quanto alla tua affermazione, fai una grossa confusione tra generazione del debito, sua contabilizzazione e sua titolarità.

Lo Stato italiano ha creato un debito di oltre cento miliardi debito quando ha acquistato beni e servizi,lo ha contabilizzato solo successivamente e ne ha quindi trasferito la titolarità al sistema bancario attraverso l'emissione di titoli di Stato.

Inoltre l'eliminazione di questa discrepanza di tempi imposta da Monti ha comportato una riduzione ulteriore del deficit reale.

Insomma, l'inizio del rallentamento della caduta.

Ciao

Paolo

Philip Michael Santore ha detto...

Ad aprile 2012 il governo Monti presenta il DEF. Ne trovi un riassunto qui.

In esso fa unicamente cenno a quello che sarà un impegno per il futuro:

"Per le imprese italiane è inoltre necessario affrontare il problema dei costi e dei volumi del credito, risolvendo anche il problema dei ritardi dei pagamenti della Pubblica Amministrazione."

Ma nessuna misura concreta. Nel frattempo il debito stava già aumentando.

Nel DEF trovi anche affermazioni quali la previsione del ritorno alla crescita del PIL nel 2013.

A Marzo 2013 presenta poi una relazione al parlamento in cui fa una previsione di quanto costerebbe in termini di maggiore indebitamento (20-25 miliardi all'anno) finanziare quei pagamenti.

Una mera previsione, ma ancora nessuna misura concreta messa a bilancio (si noti il mio grassetto):

"il Governo intende procedere con un provvedimento d’urgenza in grado di immettere liquidità nel sistema economico mediante lo sblocco dei pagamenti dei debiti della PA verso i propri fornitori. Gli importi previsti corrispondono a circa 20 miliardi nella seconda parte del 2013 e ulteriori 20 miliardi nel corso del 2014."

Si noti che 20 miliardi di Euro, anche a volerli contare retroattivamente (*) nel rapporto del debito rispetto al PIL del 2012 sono un po' pochini per giustificarne l'aumento.

Che invece, ammette il governo, è stato dovuto al fatto che:
"Nel 2012 il PIL si è contratto del 2,4 per cento, in linea con le previsioni formulate nella Nota di Aggiornamento (cialtroni, ndr) del DEF. L’andamento dell’economia nell’ultimo trimestre dell’anno è stato tuttavia peggiore delle attese, con un brusco calo del PIL (-0,9 per cento sul trimestre precedente), che ha prodotto un effetto di trascinamento negativo sul 2013 pari a un punto percentuale. Le previsioni per il 2013 devono essere conseguentemente riviste verso il basso."



(*) così non è: "Le nuove stime di finanza pubblica per il biennio 2013 - 2014, elaborate sulla base del nuovo quadro macro-economico (...) non considera gli effetti sull’indebitamento netto, derivanti dall’attuazione dell’accelerazione dei pagamenti dei debiti pregressi delle P.A."

PaoloVE ha detto...

@ PMS:

già nella prima metà del 2013 il governo aveva trovato le coperture e finanziato i comuni per circa 16 miliardi, oltre a quelli che citi.

http://www.pmi.it/impresa/contabilita-e-fisco/news/67909/debiti-pa-il-calendario-dei-pagamenti-alle-imprese.html

Ma il punto non è questo, perchè rimane il fatto che stiamo continuando a parlare di quando si trovano i soldi per liquidare il fornitore spostando il debito sui Titoli di Stato.

Ma, ribadisco per l'ennesima volta, per poterlo liquidare il debito deve essere già ascritto a bilancio -peggiorandolo,-, cosa che precedentemente non era.

Il peggioramento del bilancio derivante dalla scrittura di questo debito è responsabilità di chi lo fa scrivere nel rispetto delle leggi o di chi lo ha fatto precedentemente contrarre? E inizia quando acquisto i relativi beni e servizi, quando ne ascrivo l'ammontare a bilancio o quando li pago? -E' una domanda retorica, non rispondermi, ti prego-

E la cosa riguardava, se non ricordo male, oltre cento miliardi.

E con questo chiudo il nostro ennesimo dialogo tra sordi...

Ciao

Paolo