A pensar male si fanno i complimenti ai moderatori

Buongiorno,

quando ho sentito dei toni di certi commenti alla notizia del malore di Bersani sono rimasto un po' interdetto.

Non certo per i commenti in sè, che purtroppo sono parte (molto marcia ma inevitabile) delle cose, specialmente in una realtà politica e sociale degradata come la nostra, ma per le fonti da cui i commenti più gravi giungevano. 

Ma come, mi son chiesto, solo il Fatto ed il blog di Grillo? E Libero ed il Giornale?!? E sono andato a vedere.

Niente.

A parte qualche solitario pirla trovo solo commenti di auguri e solidarietà a Bersani, spesso accompagnati dal rimarcare la differenza tra chi a destra esprime la solidarietà all'avversario politico rispetto a chi, a sinistra, in occasione dell'aggressione a Berlusconi, aveva esultato (uno tra i tanti :"Leggo su Libero parecchi messaggi di solidarietà ed augurio. Immaginate cosa sarebbe stato scritto su Repubblica o sull'Unità se l'ictus avesse colpito Berlusconi. Questa, cari signori, è la differenza fra gli Uomini di destra e di sinistra.").

Apparentemente sembra che abbian ragione loro (ma una volta non erano quelli di sinistra a sentirsi antropologicamente superiori? Boh!?!). Pofferbacco! I commentatori di Libero e de il Giornale sono dei veri moderati, dotati di self control e savoir faire, devo prepararmi a fare ammenda per aver spesso sostenuto il contrario!!!

Ma come ben sapete, io sono acuto come una palla di nome e di fatto e soprattutto persona dotata di particolare diffidenza, per cui a me non la si fa. Ed infatti, restando in materia di politici avversari colpiti da disgrazie, ho voluto fare la controprova e, sotto mentite e celate spoglie, sono andato a vedere come gli stessi correttissimi se non algidi commentatori dei due moderatissimi quotidiani avevano chiosato la notizia della frattura del bacino della Merkel.

Insomma, una notizia quasi simile, ma un po' meno al centro dell'obiettivo.

"Dio sta cominciando a fare pulizia quaggiù, Bersani, Merkel, speriamo continui così per un mondo più giusto e onesto", " proprio non mi viene lo spunto per darle gli auguri... chissa' perche'.", "peccato che il kulone sia sano", "è ancora niente rispetto a quanto le auguro!", "Per quanto mi riguarda puoi anche crep...are, insieme ai milioni di tuoi stramaledetti teteschi", e via così per citarne qualcuno di quelli ospitati su il Giornale, mentre in Libero brillano "Il cranio no? Peccato!", "gaudium magno fosse la volta buona che ce la leviamo dalle palle. merda alla germania", "Forse tutte le maledizioni che le mandiamo stanno iniziando a fare effetto. Dai Angelona, la prossima volta la testa", "con tanta gioia ... apprendo della caduta di quella specie di donna" ed altre lepidezze simili.

Insomma, per qualche misterioso caso, verso la Merkel trovo nei commenti gli stessi toni d'odio, le stesse maledizioni, nelle stesse proporzioni che mi sarei aspettato di trovarvi; trovo gli stessi toni d'odio, le stesse maledizioni, nelle stesse proporzioni con cui è stato salutato sul blog di Grillo e su il Fatto Quotidiano il malore di Bersani e trovo gli stessi toni d'odio, le stesse maledizioni, nelle stesse proporzioni che mi sarei aspettato di trovare anche su il Giornale e Libero contro Bersani.

Il che non sarà certo una prova definitiva, ma mi porta a sospettare che:
  •  i lettori di questi due giornali siano in gran parte estremisti come spessissimo vengono dipinti, con buona pace delle asserite distanze con chi animalescamente esultò per l'aggressione a SB
  • persino in questi quotidiani ci sia del buono: nella fattispecie dei moderatori di straordinaria capacità nell'intercettare e cancellare commenti incivili contro Bersani (anche se qualche riferimento a commenti cancellati qui e là rimane...)
  • questi quotidiani possano giungere a manipolare l'informazione persino attraverso i commenti dei loro lettori (il Fatto parla di quanto capitato sul loro sito, lo condanna e lascia evidenza delle cancellazioni dei commenti, per dirne una)
  • questi quotidiani continuino a non essere in grado di dar lezione di morale e comportamento a chicchessia. Nemmeno al blog di Grillo
  • questi quotidiani rimangano utili fondamentalmente per l'esercizio del fish wrapping
Ciao

Paolo

3 commenti:

F®Ømß°£ ha detto...

Buondì e buon anno,

questo dei commenti violenti in rete è un tema su cui hanno scritto tutti ed è un problema complesso.

Personalmente trovo lapalissiano che non sia la rete la causa della bestialità e della violenza verbale.

Essa è però una causa della sua visibilità, del suo fare notizia, e forse del suo essere così di moda.

Se vent'anni fa volevo sentire gente frustrata che sfoga il proprio odio con auguri truculenti al potente di turno dovevo andare in certi bar. La televisione del berlusconismo ha pian piano sdoganato le volgarità più basse con scontri tra animali da talk show diventati rapidamente cult e quindi modello, ma rimaneva un velo di sanissima ipocrisia per cui non si arrivava nemmeno vicini alle schifezze che sono al giorno d'oggi divenute quotidiane.

È infatti con internet, con i social network e con i commenti agli articoli dei giornali*, che si viene raggiunti a casa, pur non volendo, dall'orrore della miseria mentale di chi augura la morte o offende come non avrebbe il coraggio di fare dal vivo. È il bar (o la curva da stadio) che viene a casa nostra, senza che lo vogliamo.

Per questo, seppur nella malafede, meglio i moderatori parziali de Il Giornale di chi usa lo strumento dell'odio come il Blog di Grillo o il FQ o di chi ipocritamente smentisce come ieri faceva Repubblica**.

A mio parere dovrebbe essere una priorità la pulizia di internet, almeno nei siti di una certa dimensione, con la moderazione dei commenti e la riduzione all'invisibilità che meritano delle persone che usano l'anonimato e l'impunità per
sfogare la loro rabbia in questo modo. Non può esserci nessuna comprensione per gente miserabile a questo livello, ed è una lesione del diritto di tutti il dover aver a che fare con tali bestie non volontariamente**.

Saluti

*Una delle più maleodoranti cloache di internet questi ultimi, da evitare per non incorrere in un peggioramento dell'umore.
** Non ne trovo traccia oggi, ma ieri c'era una nota del quotidiano online che negava la presenza di commenti offensivi sulla propria pagina, smentita sotto da numerosissimi commenti. Non ho ulteriori elementi, ma mi ha colpito.
*** E riflettiamo sempre sul funzionamento della "democrazia" in mano a gente così. E non parlo della rabbia o delle idee, ma del fatto che persone che non hanno l'intelligenza sufficiente per controllarsi sono titolari di un diritto di voto non so quanto meritato. Bisognerebbe essere almeno maggiorenni in fondo.

PaoloVE ha detto...

@ T:

auguri a te!

condivido l'analisi sulla genesi del fenomeno.

Non tanto invece il fatto che la moderazione in stile il Giornale sia il meno peggio.

Preferisco il FQ che censura i commenti lasciando traccia del fatto che c'erano (e numerosi) e ne parla e li condanna in più più articoli, piuttosto che il Giornale che sembra cancellarli del tutto e cerca di accreditare per i suoi commentatori una immagine falsa e strumentale di moderati e politically correct, ribaltando solo sugli altri la responsabilità di questi comportamenti.

Ciao

Paolo

F®Ømß°£ ha detto...

Confesso di non aver seguito il dibattito sul FQ*, quindi probabilmente hai ragione se è vero che hanno rimosso. Non mi è chiaro se abbiano rimosso solo dopo essere stati in qualche modo spinti a farlo o di propria iniziativa.

Mantellini ha scritto due post sul tema, con cui sono abbastanza d'accordo (sono su Il Post). Ciò che mi pare manchi alla sua analisi e che non so è chiaro dal mio primo commento può essere espresso con una delle famose metafore di Tommaso:

Se è vero che in una grande città ci sono i quartieri malfamati e che è una scelta personale scegliere se frequentarli, se ci riferiamo alla città-internet in Italia la vergogna è che chi dovrebbe starsene solo nei quartieri malfamati lo trovo anche nei commenti ai maggiori quotidiani o sul più grande social network, il ché è come dire che è il centrocittà a essere malfamato e che solo alcune vie sono frequentabili. Non è una bella città quella di cui parliamo, no?

Se poi ci riferiamo a Facebook, non basta scegliersi gli amici per così dire, magari cancellando o rendendo invisibile il cugino grillino. Non basta perché se per caso sono fan di Schumacher o mi interessano gli aggiornamenti di Bersani, devono entrare contro la mia volontà i peggio imbecilli a scrivere cose che a me personalmente rovinano le giornate.

E ha voglia Travaglio a sostenere che c'erano le pareti dei cessi pubblici.

Quando leggo il giornale non voglio essere in un cesso pubblico!

* peraltro l'editoriale di oggi di Travaglio è un paradigma della disonestà intellettuale ed è parte integrante della sistematica diffusione dell'odio (http://goo.gl/X6Oa4v). La presenza e il linguaggio

Saluti

Tommaso