Venezia: ridere per non piangere / 2

Buongiorno,

il giorno dopo la bocciatura di Venezia quale candidata italiana a Capitale Europea della Cultura (qualsiasi cosa ciò voglia dire e qualsiasi cosa comporti), c'è chi si interroga sull'ennesima iniziativa lagunare che muore prima ancora di partire.

E leggo che c'è chi ritiene la situazione sia colpa dei soliti nimby immobilisti, e chi conciona dottamente di una politica romana sorda alle esigenze di un Veneto vissuto come una periferia.

Probabilmente c'è un po' anche di questo.

Ma magari ci sta anche che la politica veneta e veneziana dovrebbero capire cosa vuol fare di Venezia e del Veneto, perchè, come non esiste un uomo buono per ogni stagione, così non c'è un posto buono per ogni iniziativa.

E pensare di provare a collocare in poco tempo a Venezia o nei suoi stretti dintorni cose tra di loro contrastanti e scarsamente compatibili tra loro e con la città come:
  1. uno tra i primi approdi mondiali per le navi da crociera
  2. le Olimpiadi del 2020
  3. la Louis Vuitton Cup
  4. il Palais lumiere
  5. il luna park di San Biagio
  6. la capitale della cultura
mi pare evidenzi in primo luogo il fatto che non è stata fatta alcuna analisi prima ancora che alcuna scelta strategica. Perchè tutte queste cose insieme mi fanno pensare ad una Disneyland priva di un tema e calata a metà tra la laguna ed i capannoni industriali ormai troppo spesso dismessi.

Perchè chi pensa di poter portare avanti contemporaneamente punti come il 4 ed il 5 non è evidentemente in grado di capire cosa significhi la parola cultura oppure cosa sia un luna park oppure cosa sia Venezia oppure più cose tra queste insiem.

Ma siede su qualche comoda poltrona istituzionale ed è perciò un pericolo prima ancora che un costo inutile.

Ciao

Paolo

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