Sempre della convenienza dei Project Financing

Buongiorno,

in questi giorni dalle mie parti i media stanno dando un po' di rilievo all'ennesima notizia di sprechi nella gestione della sanità, notizia che mi permetto di ritenere tendenziosa visto che origina dalle dichiarazioni del primo responsabile della sanità veneta, partendo dal fatto che l'ospedale dell'Angelo, recentemente realizzato a Mestre, avrebbe speso ben 270 mila euro in meno di cinque anni per far effettuare la pulizia dell'enorme vetrata che ne costituisce la facciata principale ad una ditta specializzata francese.

E la gestione della bellissima vetrata realizzata come da progetto rappresenta un costo irragionevolmente alto, che va ben al di là dei costi per la sua pulizia, dato che mantenere e climatizzare la serra di enorme cubatura in cui trasforma l'atrio di quell'ospedale comporta costi ben ben superiori ed ha per di più imposto soluzioni pittoresche (che vanno dall'adozione di quella sorta di riscaldatori catalici a fungo sotto cui vi riscaldate per sorbire lo spritz d'inverno all'aperto a quella di ombrelloni per creare un po' d'ombra d'estate, il tutto all'interno di un locale chiuso) nel tentativo di attenuare i rigori climatici di un locale inadatto ad essere utilizzato come sala d'aspetto.

Qual'è lo scopo della mia filippica? 

Ovviamente sottolineare quello che i media non evidenziano a sufficienza, e cioè come la progettazione e la gestione della vetrata dell'Ospedale siano parte di quella magnifica formula che va sotto il nome di Project Financing, che secondo la vulgata mette in mano ai competentissimi ed efficientissimi privati la più ampia parte di una struttura pubblica, permettendo in questo modo di ottenere strutture e servizi efficaci ed efficienti e minimizzando gli (o addirittura in assenza di) investimenti di denaro pubblico, nella pratica maschera costi occulti e priva il cliente pubblico di strumenti di gestione e controllo.

E sottolineare come progettazione e gestione assommino in questo caso invece nella realtà una serie di "errori" i cui costi vengono ribaltati, ed ovviamente maggiorati (perchè è su questo principio che si genera l'utile), sul pubblico, ingrassando in questo modo il privato che li gestisce, "errori" che porterebbero giustamente ogni fottuto giornalista a parlare di malasanità se fossero posti in capo a responsabilità di operatori pubblici.

Perchè progettare alle nostre latitudine un'intera parete in vetro inclinata a 60° circa a tutta altezza in un edificio di più piani, parete per di più rivolta a sud est come quella dell'Ospedale dell'Angelo, significa creare problemi e costi di climatizzazione con evidenza tale da essere scontati persino per un bimbo, non solo per uno studio di architettura o ingegneria come quello che l'ha progettata nella realtà. Perchè una cosa così si chiama banalmente "serra" ed è gelida d'inverno e torrida d'estate, salvo un massiccio ricorso all'impiantistica.

E farla pulire ad una ditta specializzata francese rappresenta con estrema probabilità un aggravio di costi rispetto a quanto si potrebbe spendere ricorrendo ad aziende italiane analoghe  (che ci sono, anche a Trieste e quindi in sedi abbastanza vicine), non foss'altro che per i costi di trasferta e della manodopera.

E lo è ancora di più rispetto a quanto sarebbe commissionare a chi è già nel settore la realizzazione di un dispositivo professionale dedicato per il lavaggio automatico della vetrata.

Ed ognuno degli aggravi di costo creati da queste scelte del gestore privato aumentano i margini di guadagno di quest'ultimo ed il costo per l'utenza. Insomma, i privati, all'atto pratico, quando gestiscono la cosa pubblica, si dimostrano incredibilmente incompetenti. O più probabilmente furbi. E nessuna delle due cose è particolarmente conveniente per voi, anche se nessuno ve lo dice ed anzi si sostiene il contrario.

Ciao

Paolo

Nessun commento: