Vincitori (?) e confusi

Buongiorno,

il ribaltone interno che ha portato il PdL a schierarsi almeno temporaneamente saldamente a favore del governo Letta, mettendo in secondo piano i desideri di scontro che nutrirebbe il suo leader (no, non parlo di Alfano: il leader è rimasto Berlusconi, che ha accondiscesso al volere della minoranza scissionista per mantenere untio il partito),  sta avendo due dirette conseguenze evidenti: 
  • i prematuri festeggiamenti per la presunta conclusione di un ciclo politico ventennale, in cui SB aveva manifestato un potere di condizionamento dello scenario politico enorme (anche se non costruttivo per il Paese) persino quando era all'opposizione
  • il manifestarsi dell'inconsistenza e della disorganicità delle politiche economiche del governo stesso con frenetici balletti attorno a balzelli che vengono reintrodotti e ricancellati al dichiarato scopo di evitare aumenti di tasse già entrati in vigore
Che i festeggiamenti siano prematuri ce lo dicono i precedenti: il movimento politico che si è coalizzato attorno a Berlusconi è stato dato per morto molte volte in vent'anni, a partire dalle ipotizzata morte preventiva del partito di plastica nel '94 per finire con l'ultima campagna elettorale apparentemente dominata dalla figura incombente di Monti. 

Non giungo a sostenere che per Berlusconi tutto possa tornare ad essere come prima: per la prima volta deve fronteggiare una fronda interna apparentemente determinata che trae forza dall'essere al governo in contrasto con il suo interesse a farlo invece cadere. 

Per la prima volta a mia memoria SB non sembra in grado di poter offrire di meglio ai suoi di quanto possano trovare dall'alleanza con altri e, contemporaneamente, a seguito delle difficoltà giudiziarie, deve porsi il problema di come riorganizzare il proprio controllo sul partito, magari avvalendosi di sua figlia Marina, come sembrano ipotizzare quelli che non riescono nemmeno ad ipotizzare che la Destra italiana possa privarsi di un marchio di fabbrica in qualche modo dinastico.

Insomma, SB si è sinora dimostrato estremamente riottoso a lasciarsi uccidere politicamente (chissà perchè :-)), per cui dubito che stavolta sarà particolarmente accondiscendente, anche se devo ammettere che non ha mai dovuto affrontare una situazione politica, economica e personale così avversa.

Sul fronte del PD, invece il balletto che si sta celebrando su fantasiose ipotesi di reintroduzioni e ricancellazioni dell'IMU o di una sua parte e di stop al già intervenuto aumento dell'IVA mi pare un sintomo chiaro di come il governo (adesso realmente a guida Letta / PD) non abbia in materia economica una visione lucida e la razionalità necessaria per potersi permettere, sciolti i lacciuoli che Berlusconi imponeva attraverso l'ormai temporaneamente spuntato ricatto della crisi di governo, di maneggiare con cognizione di causa il timone economico contro la crisi.

E, dopo che ci siamo baloccati per settimane su decadenze e crisi di governo, non ricordo di positivi progressi significativi su nessuna delle principali questioni economiche aperte, da Ilva ad Alitalia. Il che non è certo un bel segno.

Ciao

Paolo

1 commento:

F®Ømß°£ ha detto...

@Buondì,

tutto molto vero.

B ha evitato la scissione nel partito all'ultimo momento*, trasformando una totale sconfitta in un semplice e parziale ridimensionamento.

Il rischio è che il PD si lasci sfuggire l'opportunità di sfruttare le fratture interne del PDL (per una volta ;-)).
Ci vorrebbe coraggio, dal momento che l'arma del ricatto con Brunetta che sentenzia "...altrimenti il governo cade" oggi è spuntata.

Per avere coraggio, servono però idee chiare, ma il partito dei 101 sembra non averne.

Saluti

T.

*Mi chiedo perché si siano dovuti leggere un po' dappertutto lodi sperticate alla machiavellica scaltrezza politica e quasi nessuna critica all'irresponsabilità della scommessa (persa peraltro) e al totale disinteresse per il Paese dimostrato.