Renzi: mi si nota di più se non ci sono?

Buongiorno,

la premessa di oggi riguarda il fatto che, benchè io non condivida le politiche e gli atteggiamenti da lui sinora espressi e malgrado dubiti dell'efficacia di ciò che potrà proporre, sono convinto che Matteo Renzi sia rimasto l'ultimo in grado di dare una svolta al Paese e sia in qualche modo destinato a prenderne in mano le redini dopo le elezioni che mi paiono sempre più vicine.

Devo però ammettere che, stimolato anche dalla mia già dichiarata diffidenza verso Renzi, anche in questa occasione sono rimasto deluso da come ha in questi giorni interpretato il ruolo di futuro aspirante alla carica di capo del governo.

Perchè Matteo Renzi ci ha abituato alle sue brillanti esternazioni nei confronti dei suoi avversari nella corsa alla leadership nel partito: dichiarazioni fulminanti, polemiche, spesso incisive, quasi sempre volte a recriminare sulle altrui scorrettezze, ma in molti casi capaci di evidenziare debolezze ed incongruenze, comunque sempre in grado di mettere in difficoltà gli avversari.

E, come già fu durante la campagna elettorale di Bersani, questa vena critica e questa verve del sindaco toscano non si sta concretizzando in un supporto nè al suo partito nè, peggio, al suo Paese. Anzi, se possibile, sembra che Renzi in questa occasione abbia voluto in qualche modo addirittura eclissarsi del tutto, giungendo persino ad evitare una ribalta pubblica istituzionale come quella dei mondiali di ciclismo, dando l'impressione ancora una volta di preferire tutelare se stesso piuttosto che esporsi in una situazione complicata.

Il punto è che governare l'Italia sarà una questione complicata, ed a me piacerebbe vedere che chi pretende di farlo ne ha la qualità necessaria e non si nasconde quando ci son rogne (1).

Ciao

Paolo

(1) Oddio, mi rendo conto che parlo sapendo che il mio voto se ci sarà non andrà comunque al PD (perchè? ho almeno 101 motivi per ritenere che non sia in grado di mantenere quel che promette, anche volendolo), ma insomma...

6 commenti:

F®Ømß°£ ha detto...

Buondì,

non riesco bene a mettere insieme queste tre cose:

1) "sono convinto che Matteo Renzi sia rimasto l'ultimo in grado di dare una svolta al Paese"

2) "il mio voto se ci sarà non andrà comunque al PD"

3) Il senso della critica a Renzi nel post, vale a dire che l'uomo preferisca tutelare se stesso come prima cosa.

1 vs 3) Capisco in linea di massima le due affermazioni. La prima nel senso del tutto negativo di "siamo rimasti a doverci affidare a Renzi".
Anche se non condividiamo le politiche e gli atteggiamenti.
Solo perché - sostenuto com'è dai media e grazie alla sua capacità di cabarettista, - è in grado forse di vincere le elezioni.
Sul fatto che poi la svolta che il sindaco di Firenze sia in grado di dare sia efficace e nella direzione giusta ho seri dubbi. Certo le alternative attualmente disponibili (i due miliardari non democratici) sono intrinsecamente peggiori.

1 vs 2) Qui proprio non capisco: se Renzi è "l'ultimo in grado di dare una svolta" tu preferisci non prenderti la responsabilità di questa svolta? Pensi che sia meglio non svoltare?
Il tutto senza dire che, per quanto imprevedibili, le elezioni non sono domani per cui vorrei prima vedere chi ci sarà e cosa proporrà.

Saluti

Tommaso

PaoloVE ha detto...

@ Tommaso:

credo che Renzi sia l'unico in grado di prendere una discreta messe di voti nel centro sinistra, e quindi ad avere la possibilità di imprimere una svolta ad un Paese che, negli ultimi trent'anni, non ha mai accordato una possibilità alla sinistra ed ha di fatto sempre perseguito politiche conservatrici, anche durante i governi di centro sinistra.

Il fatto è che Renzi vuole mettersi a capo di un partito in cui il perenne dibattito sulle regole è diventato l'alibi per non averne di regole (e Renzi, nel bene e nel male, lo sa benissimo) e in cui gli eletti si sottraggono a disciplina e responsabilità (permettimi una cattiveria: nei giorni scorsi Cicchitto e Quagliariello ci hanno messo la faccia, mentre i 101 no). Per di più nè lui nè quel poco del suo programma che è sopravvissuto a dichiarazioni contraddittorie mi paiono essere gli emblemi di una svolta...

Il risultato è che, secondo me, Renzi probabilmente ha i numeri per vincere le elezioni, ma purtroppo non ha dietro un partito che dia alcuna garanzia di supportarlo in una eventuale svolta politica, svolta che peraltro non mi pare voglia andare nella direzione che io desidererei.

Ho già sprecato il mio voto precedente dandolo ad un partito che lo sta usando per fare l'opposto di quanto mi aveva promesso e ritenevo soddisfacente: qual'è la differenza tra questa situazione ed il non aver votato?

Ho intenzione di fare in modo che non avvenga di nuovo, men che meno partendo da premesse/promesse per me meno attrattive.

Ciao

Paolo

F®Ømß°£ ha detto...

@Paolo

c'è del vero in alcune cose che dici, ma mi sembrano comunque tesi contrastanti.

Se il valore di Renzi è solo prendere voti*, senza avere capacità/possibilità di prendere in mano questo partito di serpi e di opportunisti, non vedo come si possa dire che egli sia l'uomo che può dare una svolta.

Vincerebbe le elezioni e poi sarebbe vittima delle solite trame che hanno fottuto Prodi prima e Bersani poi (sul fatto che i 101 siano meno dignitosi persino di Cicchitto siamo perfettamente d'accordo).

Sull'astensione, come ben sai, la differenza rispetto al non aver votato è la seguente: se il partito che ci ha tradito avesse preso meno voti, avremmo B in prima persona al governo, o saremmo nelle mani di gente come Riccardo Nuti**, la Taverna, la Lombardi, Fico, Di Battista***. Con tutto il disprezzo per questo governo che si può avere, non credo che le alternative valessero la pena.

L'orgoglio e la rabbia non servono a nulla quando si vota: finché le alternative sono questa destra e l'orrore grillino penso che qualsiasi alternativa minimamente democratica sia da preferire.

Saluti

T.

*Aggiungo che le idee di Renzi restano piuttosto distanti dall'idea di socialdemocrazia che sta alla base della sinistra per come la vedo io. Troppe volte l'ho sentito portare avanti un'idea del tutto individualista della società, che non è certo quello cui aspiro e di cui abbiamo bisogno.
**se ho tempo un post sulla sua intervista di ieri a Zapping te lo proporrò, fa rivalutare anche Capezzone, e non sto scherzando.
***non so se mi sbaglio qualcuno in passato lo aveva definito uno dei grillini colti. Direi che dopo il delirio paranoico http://goo.gl/H7cDGL finisce nella lista di quelli di cui il mio Paese può fare a meno. Serve a niente essere onesto se sei a questo livello qui.

F®Ømß°£ ha detto...

@Paolo II

un altro dettaglio sulla differenza tra aver votato PD e essersi astenuto è la composizione della giunta che deciderà la decadenza del pregiudicato.

Che ne dici?

T.

PaoloVE ha detto...

@ Tommaso:

"un altro dettaglio sulla differenza tra aver votato PD e essersi astenuto è la composizione della giunta che deciderà la decadenza del pregiudicato"

intanto aspettiamo a vedere cosa farà la giunta.

Ma resto dell'idea che SB vada comunque sconfitto politicamente e nelle urne, cosa che il PD non sta facendo.

Ciao

Paolo

F®Ømß°£ ha detto...

@Paolo

Berlusconi è stato sconfitto alle urne. Gli italiani che hanno votato M5S e PD sono tutti contrari al pregiudicato. Purtroppo i 101 del PD, Grillo e una fetta maggioritaria dei suoi eletti, non hanno visto come un valore primario l'esclusione di B dal governo.
Per responsabilità di costoro siamo in questa situazione.
L'astensione non avrebbe condotto a un risultato migliore, in nessun caso.

Saluti

T.

PS: un altro vantaggio è non avere la Lega al governo.
Ammetti che c'è una differenza?