Il PdL e la legge salica

Buongiorno,

le tantissime voci ed illazioni che si stanno sprecando in questi giorni a valle della sentenza di condanna di Silvio Berlusconi sono costellate di riferimenti e termini che evidenziano una volta di più quanto poco la moderazione, l'equilibrio, il rispetto del sistema giudiziario e delle nozioni minime della democrazia facciano parte del bagaglio culturale e dei valori di alcune parti politiche.

I visi truci e tirati di tutti i politici che andavano ad esprimere al loro capo una solidarietà per una condanna che, alla fine della fiera risulterà per lui priva di reali conseguenze (solidarietà peraltro più che legittima, sia ben chiaro) esprimevano in pieno lo scarso equilibrio con cui la prevedibilissima notizia è stata presa e facevano il paio con il simmetrico malcelato entusiasmo di altri politici e giornalisti di altra area politica.

Ma non sono tutti uguali perchè paralleli e simmetrie finiscono grosso modo qui.

Sentir parlare della assoluta necessità di giungere ad una soluzione che preservi dai pur risibili effetti della condanna l'ex Presidente del Consiglio, ponendolo una volta in più al di sopra della legge (1) mi convince ulteriormente del fatto che nella destra italiana non vi è l'idea che in uno Stato di diritto si è tutti uguali davanti alla legge, e si resta convinti che questa possa (e anzi debba) essere modificata a proprio uso e consumo invece che unicamente nell'interesse del Paese. E che sia il Capo a decidere qual'è l'interesse del Paese.

Sentir parlare di ultimatum al governo ed al Presidente della Repubblica (quando addirittura non di guerra civile) i porta a confermare che i troppi che a destra vengono troppo spesso falsamente indicati come "Moderati" non hanno la benchè minime idea di cosa significhi la parola "Moderazione".

Il fatto che ogni problema personale del leader della destra sia vissuto come potenzialmente esiziale per l'intero partito / movimento perchè questo non prova nemmeno a trovare delle alternative (ma nemmeno dei rincalzi ) alla leadership personale di Silvio Berlusconi certifica la totale inconsistenza politica di tutto il contorno politico che ruota attorno a Silvio. Condizione ulteriormente provata dal fatto che, in ognuna delle occasioni di crisi vera o presunta del neocondannato, iene riproposta con sempre maggior credibilità ed insistenza l'abdicazione a favore della figlia Marina, come se fosse inevitabileche il potere debba essere trasmesso di padrfe in figlio, in una grottesca ed estemporanea riedizione della legge salica.

Quello di cui non mi capacito è come e perchè l'Italia sembri non volersi rendere conto dell'abnormità di questa situazione, con le opposizioni politiche incapaci di sfruttare questi enormi elementi di debolezza ed un elettorato incapace di trarre le conseguenze di una condizione di pericolosissima sudditanza davanti ad un singolo soggetto.

Ciao

Paolo

(1) Già m'immagino l'elenco aggiornato delle traversie giudiziarie di SB letto Travaglio way: sei volte prescritto, due volte amnistiato, due volte assolto per aver modificato la legge, condannato e graziato per evasione fiscale, ...

3 commenti:

Michele R. ha detto...

facevano il paio con il simmetrico malcelato entusiasmo di altri politici e giornalisti di altra area politica.


Buongiorno,
sarò cieco ma io entusiasmo ne ho visto poco. Il punto lo ha illustrato bene Luca Ricolfi.
Da una parte gli sguaiati fans che difendono l'indifendibile solo per salvare chiappe, posti di lavoro con lauti stipendi, e privilegi. Dall'altra tutti coloro per cui ogni condanna, ogni sentenza, è una conferma del fatto che B è "is unfit to lead Italy" e "The man who screwed an entire country". Nel mezzo ci sono poi i terzisti (giustamente sfanculati), la razza meno comprensibile e che in questo dannato paese prevalgono sempre come partito - altro che giaguaro - del gattopardo.

Michele R. ha detto...

... ho dimenticato di cancellare la "è" prima di "is unfit..."

PaoloVE ha detto...

@ MR:

se mi dici che non ci sono stati i caroselli di auto che suonavano il clacson hai ragione, ma la processione di chi si affrettava a sollecitare (più che suggerire) di procedere celermente al sequestro del passaporto, alla revoca del cavalierato, alla procedura di revoca della poltrona del senato,... mi ha dato la nettissima impressione di una manifestazione di entusiasmo.

Magari sbaglio :-)

Ciao

Paolo