Il passato che non passa

Buongiorno,

mentre continua il gran clamore sugli strascichi già più o meno noti della pessima gestione fatta dalla cosiddetta finanza rossa di MPS nella stagione delle scalate bancarie e sui 4 miliardi di Monti Bondi che la Banca si vede costretta a richiedere in prestito allo Stato, sta passando sottotraccia un'altro spezzone di quegli intrecci tra affarismo e politica del quale non riusciamo a liberarci.

Parlo della gestione fatta delle quote latte, gestione di cui avevamo già accennato e che ha portato l'Italia a dover pagare alla UE 4,5 miliardi di € di multe già consolidate. E parlo di Italia, perchè sarà tutta la comunità a pagarle, e non solo i circa 600 grandi splafonatori che le hanno causate e che sono sempre stati sistematicamente tutelati dalla loro area politica di riferimento (leghista).

Purtroppo sembra che, in attesa che il regime delle quote cessi nel 2015 (vedremo con quale impatto sui nostri produttori), appare sempre più chiaro che siamo destinati a pagare nuove multe.

In primo luogo perchè la produzione non è stata adeguamente regolamentata ed è cresciuta nel tempo, per cui stiamo rischiando un nuovo sforamento (e le relative multe da questo derivanti).

In secondo luogo perchè l'aumento del 5% delle quote italiane concordato nel 2008 con l'Europa era subordinato al pagamento delle multe (che non mi risulta esserci stato, se non parziale e realizzando illecite condizioni di aiuti di Stato, grazie anche all'interessamento di chi ha sottratto ad Equitalia il potere di riscossione) ed al rispetto delle nuove quote.

La prospettiva è quindi che, per continuare a tutelare chi ha splafonato e mai pagato, le cifre di cui si è sinora parlato debbano essere considerate solo un acconto di quanto saremo costretti a pagare complessivamente.

E qui non si parla di prestiti ad alto interesse e garantiti come nel caso MPS, si parla invece di soldi che si continua realmente a buttar via, ed in quantità maggiore. Ma questo non fa scandalo.

Ciao

Paolo

1 commento:

F®Ømß°£ ha detto...

Se l'elettore pagasse di tasca propria le malefatte del partito che ha votato, i leghisti sarebbero sotto i ponti.

L'astenuto dovrebbe pagare la ruberia media, in questa logica.

Saluti

T.