La bruttissima storia del caso Aldrovandi

Buongiorno,

in questi giorni i giudici hanno scritto una pagina definitiva sul caso Aldrovandi, uno di quei casi giudiziari che non possono avere un corso sereno, come tutti i casi in cui vi è il sospetto che ad essere coinvolti in un crimine siano i rappresentanti delle forze dell'ordine.

Infatti anche il caso Aldrovandi, seppur con minor risonanza, ha diviso le opinioni di chi se ne è interessato, come è stato per i casi Giuliani, Sandri e Cucchi.

Federico Aldrovandi è morto nel 2005 a Ferrara durante un fermo di polizia nel quale due manganelli finirono col rompersi nel corso della colluttazione. I poliziotti coinvolti dichiararono di essere stati aggrediti dal morto e chiesero rinforzi a causa dei suoi comportamenti aggressivi della vittima. Sul cadavere vennero riscontrate numerose ecchimosi e lacerazioni, ma anche tracce di alcool e di droghe.

A valle di un lungo e tragico balletto di perizie che, a seconda della parte interessata, attribuivano la morte alle percosse ed ad un soffocamento indotto da schiacciamento piuttosto che alle sostanze assunte  a fronte di ricostruzioni talvolta contraddittorie, i giudici hanno condannato in ogni grado sino alla Cassazione i poliziotti per omicidio colposo derivante dall'eccesso nell'uso delle armi. Per di più altri poliziotti sono stati condannati per tentativi di insabbiamento delle successive indagini.

Quei poliziotti non sconteranno alcuna pena perchè beneficeranno dell'indulto, ed erano stati trasferiti ad altri incarichi, ma credo sia indispensabile che siano espulsi dalla Polizia quanto prima. A maggior ragione se, dopo la sentenza definitiva, ritengono di insultare il morto e sua madre, con un atteggiamento che nemmeno l'amarezza di una sentenza avversa può giustificare.

Per quanto poco rassicurante possa essere pensare che qualcuno è stato ucciso dalla Polizia, e per quanto sembri vi siano stati tentativi di copertura dei colpevoli, non me la sento di associarmi a chi parla di vittima dello Stato. 

E anzi mi pare che, pur con dolore e fatica, anche rispetto agli altri casi che ho citato prima, in questa situazione lo Stato abbia in qualche modo cercato di far giustizia, anche punendo i propri rappresentanti. 

Il che, visti anche certi arzigogolati precedenti che vogliono le vittime uccise da proiettili che rimbalzano su calcinacci volanti in mezzo ad un turbine di violenze (che a mio parere avrebbero da sole giustificato la legittima difesa), è secondo me un piccolo triste passo avanti verso una condizione leggermente più civile.

Ciao

Paolo

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