Dove ho messo le mutande di tungsteno?

Buongiorno,

ho cambiato idea. Il tentativo di salvataggio delle banche spagnole un post forse lo merita, ed anzi immagino che a Radio24 Giannino stia programmando "The end" dei Doors con frequenza e volume sempre crescenti, perchè, per quanto mi pare di capire, la situazione si sta facendo (per l'Italia e per l'Europa) sempre più spinosa.

Tempo fa mi chiedevo (dubitandone) se in questa crisi valesse la pena di salvare le banche, sia in ragione del costo stimato per tale operazione, sia in ragione dell'(in)utilità sociale pervicacemente dimostrata da queste istituzioni. E parlare di inutilità è sicuramente minimizzare moltissimo.

I governi europei la pensano diversamente da me (quello italiano primo tra tutti) e tra dicembre e febbraio, hanno di fatto accordato tramite la BCE prestiti per oltre 1000 (dicesi mille) miliardi di euro al sistema bancario, prestiti a tassi di interesse ridicoli (1%), tassi con il quale anche il più sfigato, scalcinato e spendaccione dei piccoli imprenditori riuscirebbe a far prosperare la sua inutile impresa di laccature di unghie per cani (con smalto Made in Italy, ovviamente), ma che apparentemente non sono stati sufficienti a migliorare significativamente la situazione.

Infatti nello scorso fine settimana la UE ha deciso di accordare un ulteriore prestito di 100 miliardi di euro al sistema bancario iberico, nel tentativo di salvarlo dal crack indotto dall'esplosione della bolla immobiliare. Cento miliardi dei quali le banche spagnole evidentemente non ritenevano di avere bisogno solo quattro mesi fa, quando la BCE finanziava chi volesse nei termini che ci siamo appena ricordati e la portata della bolla immobiliare avrebbe dovuto essere ben chiara a chi l'aveva alimentata in prima persona.

Quindi, vedendo che si torna ad applicare la stessa ricetta già ripetutamente dimostratasi inutile nel tentativo di salvare chi resta pervicacemente inadatto alla sopravvivenza (come chiamereste mancare di 100 miliardi le stime sui vostri conti?), non mi resta che suggerirvi di andare a cercare le mutande di tungsteno, quelle da indossare nelle occasioni più catastrofiche, perchè siamo inseriti in un sistema che non riesce nemmeno ad immaginare una via di uscita dalla catastrofe, figuriamoci a percorrerla.

E siamo inseriti in un sistema che, oltre a non imparare dai propri errori, ha evidentemente priorità molto diverse dal tutelare i propri cittadini, visto che si svena nel tentativo di tutelare direttamente (e sostanzialmente senza condizioni) le banche, ma non fa altrettanto per cittadini ed imprenditori (e si noti bene che così facendo tutelerebbe anche le banche, rafforzando la solvibilità dei loro creditori).

Purtroppo l'Italia, con la sua voglia di dibattersi in qualsiasi tentativo di traccheggiare, svicolare e scaricare sugli altri presunti fessi Stati (uscire dall'euro, svalutare, promuovere / aderire agli euro bond purtroppo sono azioni che hanno quel significato) sembra essere la più grassa delle vittime sacrificali della situazione.

Ciao

Paolo

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