Il deludente finale dell'altro film

Buongiorno,

in questi giorni sono riuscito ad ascoltare un po' del programma di Giannino, confermandomi nella mia opinione sull'economista / giornalista: io e lui guardiamo due film diversi, e probabilmente frequentiamo cinema diversi.

Le sue analisi sono assolutamente sbilanciate su un solo fattore della attuale crisi (l'evidente eccessivo onere dello Stato su privati ed imprese) ed omettono completamente altri aspetti di pari portata quali l'inadeguatezza rispetto al mercato della piccola impresa e del sistema bancario italiano.

Se domani scoprissimo un colossale tesoro che permetta magicamente di dimezzare il debito pubblico e la tassazione sulle imprese (che so, un ricco filone in cui sono mescolati oro, diamanti e petrolio che si estenda sotto tutta la val padana) otterremmo un sistema economico in cui le imprese che per trent'anni hanno sistematicamente tagliato innovazione, ricerca, sviluppo ed investimenti sino a ridurli pressochè a zero non reggerebbero il mercato perchè incapaci di produrre beni all'altezza di quelli della concorrenza internazionale.

Ed in cui le banche continuerebbero a non saper riconoscere la più importante garanzia sul credito che viene loro richiesto di erogare: la redditività del progetto aziendale (infatti in questo momento stanno chiedendo di rientrare dal debito a tutti, indipendentemente dalle loro potenzialità, dagli investimenti effettuati, dalle prospettive del mercato, addirittura dalla disponuibilità di ordini già in essere).

In sintesi resteremmo un Paese con una economia agonizzante. Ma di tutto questo il Giannino che bava alla bocca attacca sbraitando lo "Stato ladro" non parla assolutamente.

E, al colmo del distacco dalla realtà, l'altro giorno (credo nella puntata del primo maggio) arriva a chiedere ad una psicologa coinvolta da non ricordo quale associazione in un progetto di sostegno psicologico agli imprenditori in crisi se non sia possibile per le ASL farsi carico della cosa.

E si sente rispondere da questa che anni di di tagli e blocco del turn over hanno ovviamente ridotto le ASL all'impotenza rispetto alle emergenze e scarsamente in grado di gestire l'ordinario.

Risposta scontata che sottolinea le conseguenze di quelle iniziative che Giannino approvava con l'unica riserva di essere troppo limitate.

Che non fossero iniziative mirate e finalizzate ad avere sistemi più efficienti non era importante.

L'importante era far dimagrire lo Stato con ogni mezzo. E questa logica ha portato alla conseguenza più probabile: si sono tagliati i servizi senza contenere la spesa. E adesso che i servizi servirebbero non ci sono, e non c'è nessuno che, avendo contribuito alla loro mancanza, abbia la compiacenza di ammettere di aver sbagliato.

Ciao

Paolo

3 commenti:

F®Ømß°£ ha detto...

Buondì,

condivido anche io. Il vittimismo degli imprenditori riesce piuttosto fastidioso. Le dimensioni pulciose di troppe aziende sono un freno al Paese tanto quanto la pressione fiscale insostenibile.

Saluti

T.

PaoloVE ha detto...

...e l'incapacità delle banche non è da meno.

Molto tempo fa mi spiegarono come funzionava in Olanda il meccanismo dei finanziamenti alle start up (che al tempo non andava ancora di moda chiamare in questo modo).

La banca ti chiede un business plan dettagliato e lo fa valutare ad esperti del settore dove intendi operare. Nel caso l'affare sia valutato redditizio ne esci con il finanziamento e con riferimenti e suggerimenti degli esperti di settore.

Insomma per la banca il progetto è la prima garanzia, e la raffora in qualche modo introducendoti nel business e trasferendoti in qualche misura del know how...

Quando me l'hanno spiegato io, da italiano, dentro di me pensavo: "...si e alla fine del colloquio, Luke Skywalker ti firma i documenti del mutuo e ti congeda con un < che la forza sia con te, giovane Jedi!>...".

Ciao

Paolo

MS ha detto...

Paolo, hai fortemente ragione.
Premettendo che da un po' di tempo non ascolto Giannino, mi aspetto che le sue analisi (riportate anche in trasmissione) siano simili al recente passato. Anzi, per essere sincero, da quando c'e' il Governo tecnico ho notato una leggera tendenza peggiorativa nel senso che chiariro' tra breve.

In particolare la frequenza di incazzature contro:
- lo Stato era di ordini di grandezza superiore rispetto al sistema bancario;
- il sistema bancario di ordini di grandezza superiore rispetto al sistema imprenditoriale.
Ancora peggio, la somma del sistema imprenditoriale + sistema bancario e' ancora molto inferiore rispetto quelle contro il sistema statale.
E' praticamente impossibile non cogliere lo sbilanciamento delle sue opinioni.

Io pero' immagino che non sia solo uno sbilanciamento culturale, ma sia legata all'opportunita' di parlare da quei microfoni.
Probabilmente, per paura di non pestara me%%e, cioe' intendevo non molestare la suscettibilita' di alcuni, diversi temi caldi sceglie di non affrontarli.
E' maggiormente vero se penso che le sue analisi critiche spesso prendono una direzione troppo emozionale... mi riferisco ai minuti in cui la sua analisi critica si trasforma aumentando di qualche decibel le sue imprecazioni contro lo Stato.

Saluti,
MS