Poteri occulti (non un post complottista)

Buongiorno,

qualche tempo fa, qualche lavoro fa, mi capitò di lamentarmi con un conoscente, un fornitore divenuto anche amico, della evidente inadeguatezza professionale di un collega / fornitore e di esprimere il mio sconcerto rispetto alla fiducia e stima di cui godeva da parte della committenza (pubblica), che lo aveva fortemente voluto nella commessa.

Guzzanti Massone
L'amico mi sbeffeggiò per l'ingenuità, affermando che tale situazione dipendeva dai rapporti con Curia e Massoneria che il collega aveva. Rapporti evidenti e pubblici nel primo caso, e che per il secondo caso l'amico circostanziò citando il nome della loggia d'appartenenza (che da una ricerca in internet risultò poi essere effettivamente ubicata a uno sputo dalla città del collega. Successivamente ho scoperto che un "omonimo" del Direttore Generale in carica quando il collega iniziò ad operare presso quell'ente sembrava essere titolare (benchè in sonno) di una delle prime cento tessere della più famosa loggia massonica d'Italia).

Rapporti comunque che gli permettevano di inserirsi in qualche modo in determinati giri e posizioni al posto di altri professionisti più preparati, danneggiandoli e danneggiando la comunità.

In questi giorni sta esplodendo, a partire dalla sanità Lombarda (sia dall'affaire del S. Raffaele che da quello fresco fresco della fondazione Maugeri), un sistema che per molti versi mi ricorda quello dei liberi muratori, anche se è basato su una adesione al movimento al di fuori della segretezza, ma ha comunque una delle sue ragioni d'essere (forse la principale) nell'occupazione dei posti di potere.

Quello di CL.

Makkox: un genio!
Chiunque abbia avuto a che fare con l'ambiente ospedaliero o universitario (non solo in Lombardia) avrà avuto la chiara percezione di come, nei ruoli chiave, ma anche nelle nomine e negli incarichi, gli aderenti a Comunione e Liberazione ed alla galassia di organizzazioni che vi ruotano attorno siano sovrarappresentati ed inseriti in un network di rapporti che garantisce loro opportunità sproporzionate rispetto alle professionalità che esprimono.

Il che sta dando all'organizzazione in questione un potere di condizionamento politico della realtà italiana, per di più sottratto al vaglio delle elezioni ed intrecciato agli interessi del braccio economico del movimento (quello della Compagnia delle Opere) che personalmente ritengo assolutamente malsano.

E' per questo che spero che il polverone che si sta alzando in questi giorni attorno alla Regione Lombardia non sia un attacco personalistico ad un Presidente della Regione il cui governo sta assumendo sempre più i connotati di una satrapia, ma che possa essere il punto di partenza per ridurre una influenza di CL nella cosa pubblica secondo me eccessiva e malsana.

Ma ho l'impressione che la cosa non sarà al centro dell'attenzione di questo esecutivo, come non lo fu di quello precedente.

Ciao

Paolo

5 commenti:

Michele R. ha detto...

Come non ricordare quando a pochi giorni dalla nomina a presidente del consiglio, MM corse all'aeroporto a baciare l'anello papale che stava per svolazzare per l'ennesimo viaggio. Cosa ripetuta poi poche settimane dopo.

Che vuoi sperare se non c'è in Italia un elettorato che non riesce a capire l'importanza di tenere i propri convincimenti religiosi nel privato invece di sbandierarli ad ogni piè sospinto. E questo è ancor più evidente in coloro che raggiungono certe posizioni di primo piano e che si vogliono ingraziare l'elettorato cattolico. Questa è la più grave falla nel senso civico degli italiani, perché si può fare qualsiasi nefandezza, una rapida corsa al confessionale, un assoluzione 4 ave Maria ed ecco la propria coscienza mondata. Peccato che restano i danni e qualcuno che ne subisce le conseguenza.

Finché ci sarà chi è disposto a credere agli asini che volano non cambieremo mai.

francesco.caroselli ha detto...

che dire?
mettete queste parole in google e fatevi un'idea di quanto fosse pericoloso gigino masaniello
Compagnie delle opere > saladino >de magistris

MS ha detto...

Leggendo questo post mi e' tornata in mente la discussione che feci con PaoloVE tempo addietro a questo link.
In particolare, in un passaggio affermavo

Dal mio punto di vista (ed esperienza), il familismo e' correlato all'inefficienza (e' un eufemismo) degli enti a regime pubblico. In particolare, molte aziendine nascono, crescono e a volte prosperano grazie ai tanti accordi commerciali con il dirigente pubblico di turno. Quando cambia il dirigente, il piccolo/medio imprenditore cerca nuovi accordi e, eventualmente, passa alle pressioni politiche.
[..]



Nel passaggio non ho voluto essere maggiormente esplicito, ma nella mia testa mi riferivo proprio alle anomalie[1] segnalate nel post.
Leggendo questo post ora credo si possa comprendere meglio quello che intendevo.

Saluti,
MS

Note:
[1] -> nel raggio di operativita' del mio lavoro sono evidenti le commistioni nell'universita' con CL, anche se costituiscono solo una parte del problema[2]
[2] -> anche qui non sono stato esplicito... forse un giorno...

PaoloVE ha detto...

@ MS:

il tuo ragionamento è ovviamente corretto ma indebitamente circoscritto.

La prima forma di familismo e di negazione della meritocrazia è dare in eredità l'azienda, invece di farla gestire al candidato più capace.

E le conseguenze non le sconta solo la proprietà, ma anche (e in periodi di crisi direi soprattutto) il dipendente.

Ciao

Paolo

MS ha detto...

A mio parere il difetto nel ragionamento che proponi e' non considerare la correlazione del mercato nazionale con l'anomalia oggetto del post.
Sono convinto che l'anomalia che evidenzi, la quale corrisponde ad uno spostamento notevole di volumi economici dal pubblico al privato, e' l'unico alimento di tante imprese medio/piccole.
E proprio questa la principale anomalia del mercato italiano.
In termini piu' precisi, la competitivita' dell'impresa non corrisponde alla competivita' nel mercato.
Proprio nella differenza si annida il problema: qui la meritocrazia lascia spazio alla sua negazione ed al familismo.

Vabbe', la chiudo qui che sono gia' andato OT.

bye,
MS