I lavori che nessuno vuole

Buongiorno,

come periodicamente avviene, in questi giorni siamo stati informati del fatto che in Italia vi sono ben 45.250 offerte di lavoro che non trovano risposta. Il che, in questi tempi di crisi ed in presenza di una disoccupazione record, specialmente sul fronte giovanile, lascia basiti i giornalisti ed i loro lettori. 

Anche perchè, visto che la disoccupazione è in aumento per tutti, questi lavori non sono accettati non solo dai giovani, ai quali sappiamo di dover applicare la definizione di bamboccioni che non accettano l'idea di "abbassarsi" a fare un mestiere "umile" (immagino che il luogo comune sia ben riconoscibile), ma evidentemente anche dagli altri, quelli che hanno costruito il miracolo italiano col sudore della fronte, visto che la disoccupazione non è più un problema solo dei giovani.

Ma c'è davvero di che rimanere basiti? Insomma, c'è la notizia, oppure si tratta di un dato fisiologico ed in parte menzognero?

Vediamo un po'. In Italia l'Istat stima vi siano 2.354.000 disoccupati, i cassintegrati sono stimati in 400.000, gli esodati in 350.000, per un totale di oltre 3.154.000 persone che potrebbero essere interessate ad un lavoro.

Stiamo dicendo che la piena occupazione di tutte quelle posizioni ridurrebbero il tasso di disoccupazione dal 9,30% al 9,12%, il che, detto così, appare un dato già molto meno eclatante.

Ho cercato "bocciato"...
Stiamo dicendo quindi che per ognuna di quelle posizioni vi sarebbero circa settanta potenziali candidati tutti disinteressati o inidonei.

Qualcuno potrà pensare si tratti di posizioni molto particolari, che richiedono una preparazione ed una esperienza rilevante, che so, riflettometristi temporali, fisici neutrino - bosonici, restauratori d'arazzi rinascimentali, neuroscienziati dell'età evolutiva, ...

L'articolo però ci informa che, secondo la CGIA, nel novero ci sono ad esempio 5.000 commesse, 2.300 camerieri e 1.100 tecnici della vendita (una volta si chiamavano venditori: le tre categorie insieme fanno il 20% dei 45.250 posti), professionalità per le quali preparazione, skill ed esperienza, con tutto il rispetto, non mi paiono essere poi così rilevanti. Eppure in oltre metà dei casi i candidati secondo la CGIA non avevano i requisiti (per le restanti posizioni "non si erano presentati abbastanza candidati" -cosa ca**o significa, secondo voi? non abbastanza significa nessuno oppure significa che chi si è presentato non ha ricevuto una offerta accettabile e quindi servivano altri polli?-)

Insomma, l'articolo mi pare la solita bufala che riporta senza analisi nè commento il tradizionale piagnisteo in materia degli imprenditori. Che magari vorrebbero pagare un po' troppo poco. Oppure non vogliono assumere persone sopra i cinquanta. Oppure pretendono di pagare in mezzi sacchi di carrube a 180 giorni.

Per quanto mi riguarda, con i tassi di disoccupazione che ci sono, ritengo più probabile che un posto rimanga libero solo per poco tempo o perchè lo stipendio non permette di arrivare a fine mese, piuttosto che non si siano trovati oltre ottomila tra commessi, camerieri e venditori perchè non avevano dei requisiti.

Anche perchè anche questo è un film che ho già visto di persona, quando una ventina d'anni fa sui giornali si scriveva che le aziende avevano bisogno di ingegneri, ma quando cercavo lavoro risultavo troppo skillato (! ero un neolaureato), residente troppo lontano, troppo poco esperto (! cercavano un neolaureato),... etc. E gli stipendi erano già appena decorosi...

Trovo apprezzabile il fatto che nell'elenco non compaiano più i panificatori, indicati sino a poco tempo fa come assolutamente introvabili (ne sarebbero serviti oltre 300 nella sola Roma) perchè i giovani non vogliono alzarsi presto alla mattina. Credo che la cosa possa avere a che fare con questa recente verifica :-).

Ciao

Paolo

3 commenti:

F®Ømß°£ ha detto...

Buongiorno,

articolo condivisibile, mi pare che il peso dei piagnistei degli imprenditori (peraltro mediamente dichiaranti meno dei dipendenti) sia molto superiore al dovuto.

Stigmatizzo tuttavia vibratamente l'utilizzo fuori dalle virgolette e da una presa di distanza adeguata della parola "skillato".

Saluti

Tommaso

Michele R. ha detto...

Buongiorno,

fino a qualche annetto fa, come credo a buona parte di voi, acquistavo repubblica il giovedì e il corriere della sera il venerdi perché si trovavano gli annunci di ricerca personale più interessanti. Ho lasciato perdere perché le richieste delle aziende di selezione erano le più assurde tipo:
Si cercano laureati in XXX di età massima di 26-28 anni con 5 anni di esperienza, 3 master in azienda estera, fluente lingua inglese era il minimo, ma spesso in questi annunci si richiedeva la conoscenza di almeno altre 2 lingue. Per la serie ho visto cxìose che voi umani...
Ditemi un pò: ma queste sono richieste ragionevoli? Anche per un posto da operaio non si scherza con le richieste. Con simili richieste, uno che ha un curriculum "sontuoso" rivolge le proprie attenzioni alla NASA, non certo a piccole (e pulciose) imprese italiane.

Ciao.

F®Ømß°£ ha detto...

Il massimo sono quelli che cercano igenieri o ingenieri. :-D

T.