Salvare le banche?

Buongiorno,

Battutaccia! ma fa pendant con lo sfondo
Stimolato dal futuro capo della BCE Draghi (a proposito, avete notizie del futuro capo di Bankitalia? ah, già!, deve nominarlo il nostro Presidente del Consiglio. Con tutta calma, ovviamente, che fretta c'è?) e dagli Indignados oggi sparo un po' sulla finanza e vi sottopongo un mio dubbio in materia.

Qualche giorno fa sentivo il sempre ottimo Sebastiano Barisoni a Focus Economia stimare l'ammontare necessario a ricapitalizzare le banche per evitare i rischi di un tracollo della crisi finanziaria, in quanto la crisi adesso, secondo la vulgata, si starebbe trasformando da una crisi legata debiti pubblici ad una crisi di solidità bancaria.

E questo ammonare era circa pari alla somma dei debiti pubblici dei PIIGS, da rendere disponibile attraverso un fondo salva stati (l'EFSF) capace di muovere 3000 miliardi. Con quella cifra potremmo portare abbondantemente tutti gli Stati europei sotto il 60% nel rapporto debito/Pil, per dire...

Io non ho intenzione di passare per quello che vuole buttare giù tutto, ma, come facevo ieri per scuola, università, sanità, previdenza, sicurezza,... mi chiedo cosa la nostra società possa permettersi, e, anche per l'attuale sistema bancario, mi chiedo se il suo salvataggio realmente valga la pena.

Draghi: quello vero
Perchè le banche hanno una funzione ed una utilità nella società se raccolgono risorse dove sono disponibili per fare in modo che siano accessibili dove sono necessarie.

Ed in questo, sempre che abbiano mai voluto farlo negli ultimi decenni, hanno miseramente fallito, nel peggiore dei modi.

Lo dico perchè hanno utilizzato troppa parte dei capitali che maneggiavano per premiarsi in maniera asslutamente autoreferenziale con emolumenti troppo elevati, ma quella parte, i superbonus dei manager del fallimento finanziario, sono briciole. Vergognose ma briciole.

Lo dico con un po' più forza perchè hanno dimostrato di non saper minimamente valutare la qualità dei prestiti che erogavano, se nell'orizzonte temporale dei prestiti stessi la loro esigibilità si è deteriorata al punto di originare due crisi finanziarie mondiali (subprime e debiti pubblici) in meno di tre anni.

Lo dico con forza soprattutto perchè queste crisi le hanno costruite passo a passo trasformandosi in venditori di illusioni alla Wanna Marchi, invece di essere dei professionisti che lavoravano per allocare le risorse dove erano più utili, puntando unicamente sul proprio tornaconto immediato, se è vero che a tutt'oggi le banche hanno confezionato e piazzato derivati per 7 - 8 volte il PIL mondiale, cioè hanno confezionato e venduto prevalentemente carta e rischi per un ammontare che impegna tutte le risorse, i beni e i servizi che verranno prodotto nel mondo per i prossimi 7 - 8 anni. A confronto i debiti pubblici sono cazzate.

E questo spiega perchè all'inizio del post parlo di vulgata: la dimensione degli errori e delle speculazioni sono tali da non lasciare dubbi sul fatto che la crisi sia sempre stata una crisi bancaria, nel senso di originata dalle banche ma scaricata da queste (che vorremmo ricapitalizzare, finanziare, salvare,...) prima sui privati USA, poi sugli Stati. E non c'è confronto tra le loro responsabilità e quelle degli altri: quello finanziario era il campo dove vantavano (e provano a vantare) una loro competenza ed utilità superiore a quella degli altri.

E quindi mi chiedo quanto varrebbe la pena di salvare Wanna Marchi. E quanto valga salvare chi ha fatto ben di peggio.

Dopo una serie di flop simili, non sarebbe meglio lasciar perdere e ridisegnare ex novo il sistema finanziario? Non è che per salvare diecimila indignados basta uccidere (metaforicamente) un finanziere d'assalto? Non è che, dovendo scegliere, Wanna Marchi sarebbe l'opzione migliore?

Ciao

Paolo

5 commenti:

F®Ømß°£ ha detto...

Vero quello che dici.

Perché mantenere in vita istituzioni antisociali come sono state le banche negli ultimi decenni?

Però mi pare che manchi il foglio del "come" come direbbe Crozza nella sua imitazione di Montezemolo.

Quello che temo io è che nell'inconcludenza o nella violenza degli indignati non emergano realistiche "nuove vie". Con il risultato che pagheranno loro, pagherò io e pagherai tu, mentre chi ha lucrato finora continuerà a farlo.

Saluti

T.

PaoloVE ha detto...

@ Tommaso:

riesco ad immaginare alcuni modi, parziali ma importanti, per fare qualcosa di simile. E non ho detto che sia facile.

Le banche stanno chiedendo di essere ricapitalizzate a spese degli Stati perchè sono rimaste scoperte su investimenti (crediti, mutui, ...) in sofferenza.

Credo che una politica migliore che finanziare le banche perchè riprendano tutto come prima (come hanno fatto dopo Lehman) sarebbe garantire invece i creditori sofferenti (così oltre alle banche beneficerebbero anche loro dell'intervento, con un maggior impatto dello stesso sulla intera società, e, forse, con minori spese, visto che i creditori rimangono in gioco nell'estinzione del debito), imponendo in cambio clausole di riduzione del rischio investimenti alle banche stesse.

E, per la parte di scoperti di origine strettamente finanziaria, invece di finanziare le banche con iniezioni di liquidi, lo si faccia acquistandone quote (e controllo).

In uno Stato serio (e molti Stati europei lo sono) questo porterebbe le banche ad avere un controllo dello Stato (sento le urla dei liberisti: le preferisco a quelle degli affamati) che riduca i comportamenti antisociali.

Ciao

Paolo

F®Ømß°£ ha detto...

@Paolo

Purtroppo sono troppo ignorante in economia per giudicare se quanto dici sia sensato e fattibile, come a naso mi sembra.

Qualcuno sta proponendo concretamente cose di questo genere? O dobbiamo appiattirci su chi si illude di continuare come prima e chi lo fa sognando una palingenesi utopistica?

Ciao

T.

PS ti avevo mandato un post ieri sera ;-)

PaoloVE ha detto...

@ Tommaso:

non so se qualcuno lo stia proponendo, ma Tremonti, per evitare il rischio che gli investitori in preda al panico ritirassero il contante dalle banche creando problemi di liquidità, qualche tempo fa aveva "garantito" i conti fino a 103.000€.

In sintesi aveva utilizzato lo stesso meccanismo, ma a favore delle banche...

http://www.eurogroup.biz/web/canali-tematici/crediti-finanza/notizie/SUI-DEPOSITI-BANCARI-LA-GARANZIA-AGGIUNTIVA-DELLO-STATO_3731_6.jsp

Ciao

Paolo

PaoloVE ha detto...

dimenticavo:

ho programmato il tuo post alle 13.15...

Ciao

Paolo