L'arte del cicchetto

Buongiorno,

oggi eventi imprevedibili oscuri ed arcani mi impediscono di pubblicare il solito post. D'altra parte dopo i tre post tre di venerdì non credo vi possiate lamentare. Provo però a rimediare con un ennesimo fill - in che potrebbe esservi gradito e, perchè no, utile. In sintesi, insisto sul filone gastro - culinario con un altro piccolo post.



Il concetto dei "cicchetti" credo sia tipicamente veneziano ed è un po' difficile da definire. 


Un cicchetto può essere quasi qualsiasi cosa, uno stuzzichino pronto di piccole dimensioni, comunque salato, un boccone di varia natura, che può andare dal mezzo uovo sodo con cappero ed acciuga alla tartina, al crostino con la fettina di salmone oppure alla sopressa, allo spiedino di gamberetti oppure di anelli di calamaro fritti, alla seppiolina bollita, alle verdurine fritte,...

L'importante è che sia pronto, semplice, gustoso e veloce da consumare, va bene dalle 11.00 in poi.

Difficile ovviamente in questo caso suggerire qualcosa in particolare: ogni locale ha le sue specialità. Altrettanto ovviamente, a seconda del cicchetto ci si può sposare un po' di tutto: dallo spritz (col select) al birrino al prosecco all'ombra di cabernet al calice di malvasia.

Venezia è piena di cicchetterie, solo che, se vi riconoscono come turisti e non conoscete i locali decenti, mangerete mediamente polpette di pantegane avariate in cui il cuoco ha sputato dentro. In compenso pagherete l'equivalente di un pranzo di quattro portate ed altrettanti coperti. Perchè "Bisogna sfoltirli."*

Perciò vi segnalo un locale in un ridente paesino dell'entroterra veneziano dove non correte certi rischi tipici della Serenissima, senza rimetterci, anzi: da Lele l'ostricaro di Mirano, che si trova in centro, nella viuzza tra Piazza Errera e Piazza Martiri. Buoni gli spiedini, i crostini, le seppioline. Buono anche lo spritz.

Se ci andate, fate solo attenzione alla ZTL che sta risanando le casse comunali a botte di centinaia di multe ogni fine settimana. In tre settimane hanno ripagato l'impianto delle telecamere. Adesso sperano di riceverne un contributo per il teatro. Se ci tenete a parcheggiare in centro sappiate che contribuirete alla cultura locale. Poi si vedrà...

Ciao

Paolo

* Ricchi premi e cotillion a chi riconosce la citazione.

9 commenti:

F®Ømß°£ ha detto...

Il concetto è lo stesso delle Tapas spagnole, con la differenza che quelle sono sempre usate a fine di rapina.

Salumi

T.

Michele R. ha detto...

Buongiorno,
Non so in Veneto è la stessa cosa, ma in Toscana "fare il cicchetto" vuol dire "fare la romanzina" o "fare un rimprovero".

Michele R. ha detto...

ehm...

ramanzina e non romanzina

Clem ha detto...

Non si finisce mai d'imparare.
Per me significa "goccetto" di roba alcolica.

MS ha detto...

Dalle mie parti alcolici con forte contenuto alcolico.

Pale ha detto...

Anche dalle mie parti vuol dire bicchierino di sostanza alcolica.

mariolino ha detto...

ricevere (o fare) un cicchetto = ricevere (o fare) un rimprovero.

farsi un cicchetto: bersi un bicchierino alcoolico magari alle 10 di mattina

@ Paolo
“bisogna sfoltirli”: la citazione è di Paolini, il problema è che non so bene di quale Paolini si tratti: l’incursore Gabriele Paolini, o l’attore teatrale Marco Paolini? Propendo per la seconda che ho detto.
E ora Paolo resto in attesa dei ricchi premi e cotillon.
(Winkelmann in Venedig, grazie a San Google).

Ciao
Mario

PaoloVE ha detto...

@ mariolino:

and the winner is.... Mariolino!

Ovviamente Marco Paolini: ne il Milione (un bellissimo affresco di Venezia denso di un amore fortissimo per la città), è il ritornello che, per i veneziani, giustifica qualsiasi abuso contro i turisti (troppi e troppo irrispettosi della storia della città).

E' una piece da vedere, anche se chi non conosca bene Venezia ne perde molti risvolti sottili.

Winkelmann: ottimo blog! :-)

Ciao

Paolo

Francesco Sozzi ha detto...

Un sinonimo del cicchetto veneziano in Toscana come si potrebbe chiamare?