Posizioni personali

Buongiorno,

oggi vi propinerò un po' di fatti miei, partendo dalle ironie che ho sentito fare (spesso dalle stesse persone) sia su un Gino Strada che conferma la sua posizione di pacifista a prescindere sia nei confronti di chi, dopo essere sceso in piazza con la bandiera arcobaleno in altre occasioni, non lo sta facendo oggi contro la guerra a Geddafi.
 
Gino Strada, pacifista a prescindere
Sallusti, ironico a sproposito
Penso che chi ironizza in tal senso sia un cretino assoluto, perchè prescinde nelle sue valutazioni dagli elementi che invece le dovrebbero originare.

Per costoro se ero favorevole a far la guerra ad Hitler devo esserlo anche a farla a Madre Teresa: favorevole ad una, favorevole a tutte, come se non ci fosse differenza tra guerra e guerra. Salvo poi essere spesso quelli che ieri volevano esportare la democrazia in Iraq ed oggi sono dispiaciuti per Geddafi più che per le sue vittime.



Giusto per essere chiaro e completo, personalmente non trovo ragionevole, per gli stessi motivi, nemmeno la posizione oltranzista del già citato Gino Strada, cui quanto meno devo un rispetto maggiore che a un Feltri qualsiasi perchè accompagna le parole con un robusto impegno personale concreto anche "sul campo", e non solo con il culo saldamente al riparo ed al coperto, dove non si corrono rischi che vadano oltre la scheggiatura di un'unghia.

So di essere un ingenuo, ma non credo di essere un'anima bella, non credo nelle "guerre giuste", non credo che Dio accompagni un esercito piuttosto che un altro e non credo che vincano sempre necessariamente i buoni. Ha ragione chi dice che se stiamo bombardando Tripoli è per interessi ben diversi dalla tutela dei diritti umani. Peccato che le conclusioni che troppo spesso costoro attaccano a questa premessa siano degne del QI di un celenterato fossile: allora bisogna che bombardiamo anche la Cina, l'Arabia e la Corea del Nord. Ma non riuscite davvero ad esprimere un'idea un po' migliore, una motivazione un po' più robusta? D'altra parte non è che mi possa aspettare molto da chi, sui diritti umani,  spesso dimostrava la sua competenza non trovando nulla da ridire sui respingimenti dei migranti dai barconi in mare ai lager nel deserto libico senza passare dal via.

Kim Il sung & Kim Jong Il
Nell'ex Yugoslavia ieri come in Libia oggi gli eserciti occidentali si sono mossi per tutelare interessi economici e geopolitici, usando come paravento la tutela dei diritti umani e delle vite dei civili massacrati da un regime tirannico in una guerra civile feroce già in atto. La prospettiva e la speranza che l'intervento militare straniero possa (come effetto collaterale) salvare molte vite ed aiutare a sviluppare un sistema politico meno oppressivo c'erano ieri e ci sono oggi. Ho stimato e stimo i benefici potenzialmente derivanti dall'intervento superiori ai rischi di un peggioramento della situazione o anche solo dello status quo. Quindi ero e sono favorevole all'intervento (e a chi mi volesse rinfacciare una posizione assunta col culo al caldo rispondo che a Sarajevo ho rischiato di andarci di persona, in divisa; ringrazio ancora i Bersaglieri della Brigata Garibaldi che sostituirono noi Alpini della Julia in dirittura d'arrivo: fosse stato necessario, malvolentieri e con timore, ma sarei partito).

Bin Laden, l'ospite dell'Afghanistan
Analogamente ero favorevole all'intervento in Afghanistan, dove non c'era una guerra civile in corso, ma un regime ferocemente ostile all'occidente proteggeva dei terroristi ed opprimeva con una ferocia inaudita i propri sudditi. I dubbi erano legati alla possibilità di conseguire il risultato ed ai costi umani, non all'opportunità di principio: la speranza era che la sproporzione tra le forze in campo permettesse un conflitto breve e sostanzialmente indolore (per quanto lo possa essere una guerra) ed una transizione rapida. Purtroppo questo non è avvenuto, un po' per errori strategici nella condotta militare (aprire il fronte iracheno non avendo concluso le operazioni afghane è stato un errore che ha pesato moltissimo), un po' per l'assenza di una classe politica che potesse prendere il potere.

La meritata fine di Saddam Hussein
Ero invece contrario alla guerra in Iraq, non perchè Saddam  Hussein non fosse un feroce dittatore o perchè mi fosse simpatico (i dittatori mi son talmente simpatici che, se mi capitasse di incontrare due persone che giocano a calcio con la testa mozzata di Geddafi piuttosto che Kim Il Sung avrei un'unica cosa da dire: "Passa! Passa!"), ma perchè non vi erano i presupposti perchè scatenargli contro una guerra (che in quel momento non c'era) potesse migliorare le cose con costi umani accettabili ed in tempi ragionevoli. 

In sintesi, pur preferendo la via pacifica, non desidero ma non escludo a priori il ricorso alla guerra, se può migliorare la situazione, specialmente se il conflitto è già in atto e c'è la possibilità di porvi fine. Ed ammetto la possibilità che questi risultati possano arrivare solo come effetti collaterali di interessi del tutto diversi, senza che per questo li si debba sminuire:ci sono situazioni in cui interessi economici forti ed equilibri geopolitici possono essere sfruttati a favore dei diritti umani ed a tutela di una popolazione civile travolta dalla ferocia di una repressione militare feroce, perchè non approfittarne?

Ciao

Paolo

7 commenti:

mariolino ha detto...

Concordo su tutto con Paolo.
Ad integrazione di quello che ho espresso ieri, aggiungo un pensierino sulla Lega. Che gliene frega alla Lega della questione umanitaria? Interessa qualcosa a Bossi e Maroni se i libici saranno massacrati? A Bossi e Maroni, come probabilmente alla maggior parte di coloro che li votano, importa che altri migranti non arrivino in Italia.
Era meglio prima: in cambio di opere pubbliche e quattrini i clandestini erano dati in pasto a Gheddafi. E se poi il raìs li facesse morire di sete nel deserto, bastava non saperlo.

F®Ømß°£ ha detto...

Buondì,

come mariolino, concordo in toto con Paolo, e come lui mi infastidisce la posizione ipocrita della Lega.

Ieri, nella mia masochistica dose di TV settimanale, ho subito Salvini.

Come sempre l'inqualificabile aveva la faccia del bulletto che, sgamato dalla maestra in una delle sue marachelle, sogghigna mentre lei gli fa la ramanzina, perché sa che tanto poi papà mette a posto le cose e lui la passa liscia.

Con questa espressione sul volto proponeva un blocco navale. Proposta insensata per motivi tecnici e politici, ma che piace al bifolco da bar semianalfabeta il cui voto vale come quello di chi è in grado di comprendere un articolo di giornale.

L'amarezza nel sapere che al comando del paese c'è questa gentaglia mi è assoluta.

Dei pacifisti-per-finta che tifano Gheddafi di nascosto, Paolo ha già detto tutto e non meritano che si perda tempo con la loro tracotante disonestà intellettuale.

Saluti

T.

Robotomy ha detto...

Come è possibile valutare obiettivamente il costo in mezzi e vite umane di un conflitto moderno?!. Sinceramente penso che vi sia, di base, una profonda arroganza da parte degli “esperti” che fino ad ora ha sempre o quasi portato, alla fine dei conti, a clamorosi fallimenti delle iniziative militari occidentali. A partire dalla crisi Somala passando dal conflitto Serbo/Bosniaco, l’Iraq e l’Afghanistan si ripropone in scala più o meno simile la “sindrome del Vietnam” per cui i “forti” partono straconvinti della propria superiorità pensando di chiudere le partite in tempi brevi e con perdite minime e si trovano invece a doversi sobbarcare situazioni drammatiche con perdite ingenti e sempre maggiori dubbi sulle supposte “vittorie” conseguite (quando non sono palesemente sconfitte). Quante volte pensando di trovarsi di fronte quattro sbrindellati armati di cerebottana ci si è invece trovati di fronte a guerriglie motivate, con conoscenza approfondita del territorio, spesso con la complicità della popolazione, che con pochissimi mezzi hanno saputo tenere testa e causare danni sostanziosi ai “super” eserciti occidentali (vedi “VIETKONG” tanto per fare un esempio “vintage” ma lo stesso discorso vale per Somalia, Iraq e chi più ne ha più ne metta...). Per alcuni versi la anche crisi libica rischia di diventare qualcosa del genere soprattutto considerando che al momento Gheddafi può ancora contare su un esercito sostanzialmente fedele e dotato di mezzi di autodifesa in grado di creare comunque qualche problema. L’F15 Americano abbattuto (al momento) è già qualcosa di più di ciò che ci si poteva aspettare dopo l’intervento della coalizione occidentale, non vorrei che si trattasse soltanto dell’inizio.
Anche io non sono aprioristicamente contrario agli interventi militari anche se devo dire che fino ad ora le poche volte che ragionando ho potuto giustificarne qualcuno mi sono poi sempre successivamente pentito alla luce dei fatti. Spero, questa volta di essere smentito.

PaoloVE ha detto...

@ robotomy:

tutto vero, ogni valutazione può risultare sbagliata. Ma il meglio che uno può fare è ipotizzare le conseguenze delle proprie scelte sulla base di quello che crede di sapere e decidere su quella base. E purtroppo la buonafede non esclude errori marchiani (nel tempo sull'Afghanistan di perplessità me n'è venute molte).

Ciao

Paolo

x ha detto...

Grazie Paolo di questo necessario ed utile post.

Proprio ieri postavo sul blog amico di Peppe Crusciani poichè il Crux da giorni va prendendo per il culo quelli che protestavano 8 anni contro l'invasione USA dell'Iraq....

«Arriva il momento in cui bisogna fare scelte. La Resistenza italiana, francese o jugoslava fu giusta, ma sanguinosa. Gli Alleati non la lasciarono sola. Che lo voglia o no, chi vuol lasciare soli i rivoluzionari libici è con Gheddafi, non è neutrale. «Gandhi vinse contro un imperialismo democratico, non contro un tiranno sanguinario pronto a sterminare il suo popolo. Gandhi poté trovare una terza via, per i rivoluzionari libici la terza via non esiste sul campo. È triste che non lo si capisca. Agire è giusto, come lo fu contro Milosevic e i suoi massacri in Bosnia e in Kosovo. La guerra è sanguinosa, lo fu anche la Resistenza nell´Europa occupata dall´Asse. Ma allora gli italiani dovrebbero rinnegare la Resistenza? I jet occidentali hanno fermato i Panzer di Gheddafi che puntavano su Bengasi per un bagno di sangue. E in Tunisia ed Egitto la rivoluzione ha vinto perché gli Usa, influenti sulle forze armate locali, le hanno convinte a non fare stragi. In Libia è diverso».


cosi il leader europeo verde Cohn-Bendit ieri nell'intervista ad Andrea Tarquini su REPU.

x ha detto...

OT

segnalo e invito a visitare:

http://www.ilfuturista.it/

vero e proprio sito di resistenza anti-B.....

per quanti non lo conoscessero ancora, il nuovo web magazine di Filippo Rossi & C. dopo le note vicende di Fare Futuro e della Perina

Clem ha detto...

L'intervento di Robotomy mi ha fatto ricordare un pezzo del finale dell'immortale Blackadder Goes Forth, che vi copio incollo qui come distrazione, tanto per alleggerire un po' il post :)

(Due ufficiali inglesi discutono in trincea, prima guerra mondiale)
George: You know, that's the thing I don't really understand about you, Cap. You're a professional soldier, and yet, sometimes you sound as though you bally well haven't enjoyed soldiering at all.

Edmund: Well, you see, George, I did like it, back in the old days when the prerequisite of a British campaign was that the enemy should under no circumstances carry guns -- even spears made us think twice. The kind of people we liked to fight were two feet tall and armed with dry grass.

George: Now, come off it, sir -- what about Mboto Gorge, for heaven's sake?

Edmund: Yes, that was a bit of a nasty one -- ten thousand Watusi warriors armed to the teeth with kiwi fruit and guava halves. After the battle, instead of taking prisoners, we simply made a huge fruit salad. No, when I joined up, I never imagined anything as awful as this war. I'd had fifteen years of military experience, perfecting the art of ordering a pink gin and saying "Do you do it doggy-doggy?" in Swahili, and then suddenly four-and-a-half million heavily armed Germans hoved into view. That was a shock, I can tell you.

http://www.youtube.com/watch?v=lK3mOaQyqcA&t=1m37s