Indecisi a tutto

Buongiorno,

in questi giorni il governo più decisionista degli ultimi 150 anni (credo di poter parafrasare in  questo modo il modo di dire “il governo del fare” senza travisare di molto lo spirito entusiasta e comunicatore del nostro esecutivo) sta mostrando la corda sotto vari aspetti.

Oggi ne vorrei considerare un paio, il primo dei quali mi è stato suggerito da MR (Grazie Michele!) e riguarda la difesa dell’italianità delle imprese, mentre il secondo riguarda la politica estera.
Alitalia: da rubrica sul Made in Italy!

Il non ancora Premier Silvio Berlusconi aveva di fatto esordito nel governo irrompendo nell’affaire Alitalia, mandando a carte quarantotto, nel nome della difesa del simbolo, la possibilità di vendere la compagnia aera di bandiera ad Air France per trecento milioni di €, soluzione che ha già di fatto consegnato il controllo della maggioranza di Alitalia ad Air France (che con il 25% delle azioni è il primo socio di CAI e mi pare possieda già parte degli altri soci...) e le ha gentilmente offerto condizioni monopolistiche sulle principali tratte interne, gravando del cosiddetto “prestito ponte” (che non sarà mai restituito) sulle tasche degli italiani (questa l'ho detta solo per fare polemica ;-)).


Chi pensava che la tutela dell’italianità di imprese e marchi potesse essere un tratto distintivo del governo si è però dovuto ricredere: nei giorni scorsi Bulgari è stata acquisita da un gruppo francese nella più totale indifferenza del governo, mentre precedentemente Marchionne ha impostato una strategia aziendale che sempre più sembra destinata a portare Fiat all’estero per utilizzarla come garanzia per acquisire Chrysler, di cui diverrebbe una costola, senza trovare resistenze di sorta. Adesso che Lactalis –sempre francese, ma, cribbio!, non eravamo NOI a dover uscire dalla crisi meglio degli altri? E allora perché gli altri ci comprano i pezzi migliori mentre noi boccheggiamo?- annuncia la scalata di una Parmalat ridimensionata dopo la gestione Tanzi che portò al più disastroso crack finanziario italiano, ma anche risanata dalla gestione Bondi (non l’adulatore ministro-poeta, l’altro Bondi, quello serio) il governo annuncia con ormai scarsa credibilità provvedimenti che tutelino le imprese italiane dall’assalto della finanza straniera.

Da Parmalat a Parmàlait?
Personalmente credo che la scelta di tutelare in alcuni casi la proprietà in mani italiane di aziende economicamente strategiche possa essere una scelta condivisibile (per essere chiari, il fatto che Bulgari sia stata venduta all’estero non mi preoccupa minimamente, vista la scarsa opinione che ho del “marchio” Made in Italy), ma da parte del governo, come dicevo, non si vede nemmeno l’analisi necessaria a definire cosa l’Italia consideri strategico per la propria economia. Ed il risultato temo sarà che anche reatà sulle quali potrebbe essere ricostruito un patrimonio aziendale nazionale (Fiat, Parmalat), finiranno col portare lavoro, crescita e profitto prevalentemente all’estero, magari sfruttandoci come mercato…

Per quanto riguarda la politica estera, all’origine delle rivoluzioni nel nord Africa avevo già scritto come reputassi un errore una politica estera condotta sulla base di rapporti personali con dittatori. Adesso che la crisi libica evidenzia il fallimento di quella politica in uno degli scenari dove ci eravamo accrediatati come referente politico principe, stiamo purtroppo mostrando a tutto il mondo come il nostro ruolo, al di là del giusto o sbagliato, fosse assolutamente inefficace.

Total: il futuro di petrolio e gs libici?
Non solo non siamo stati in grado di condurre (ma nemmeno di proporre) una qualsiasi forma di mediazione che evitasse la degenerazione del conflitto in Libia, restando assolutamente inerti, ma, a causa della nostra scarsa credibilità in quello scenario, abbiamo dovuto abdicare al ruolo di leader della coalizione occidentale a favore dell’attivismo di una Francia (ancora lei! Lo odio quel nano di Sarkozy!) che di certo non aveva brillato nel gestire la questione tunisina, facendosi trovare impreparata, ma riuscendo comunque ad operare per contribuire a mantenere la situazione in un ambito civile. Comunque vada a finire a Tripoli, il petrolio ed il gas che adesso l’ENI dava per scontati in virtù anche di rapporti politici profondi saranno un po’ meno a buon mercato, sia sul fronte di un Geddafi che ha ripreso a definirci colonialisti crociati e traditori, sia sul fronte dei ribelli, che in Europa hanno trovato una spalla dai cugini transalpini…

Se dovessi valutare il governo su questi due temi, non esiterei a definirlo il governo del fare errori e proclami…

Ciao

Paolo
E in Italia davvero non abbiamo rimpianti?

17 commenti:

F®Ømß°£ ha detto...

Come già detto. Questo governo è pieno di persone non all'altezza (senza giochi di parole sui vari nani).

La conseguenza di aver messo il Paese da anni nelle mani di gente come Frattini è questa.

La serie B, se ci va bene.

Saluti

T.

PS: dobbiamo anche sorbirci la tiritera per cui i nostri Tornado non bombardano, anzi sì, anzi no. Che schifo.

mariolino ha detto...

Ciao a tutti.
@Paolo
Tu dici odio quel nano di Sarkozy. Anch’io non amo il fascistello Sarkozy, ma se Sarkozy avesse "traccheggiato" come tutti gli altri “grandi” leaders e non avesse spedito in tempo utile i Mirage a Bengasi, anche Bengasi sarebbe caduta. E allora a cosa sarebbe servita la risoluzione ONU?
Certo che ora ci sono mille problemi! Ma è sempre meglio una Libia divisa in due e la Cirenaica con i pozzi petroliferi in mano agli insorti (che poi sono, a modo loro, patrioti rivoluzionari) piuttosto che vedere l’odiato Gheddafi trionfante e pronto a rifar lingua in bocca con lo "spiaciuto" Berlusconi!
Cosa mi auguro? Spero che la prossima agognata caduta di Gheddafi (oppure un suo ridimensionamento) possa dare il via ad una rivoluzione del Nordafrica islamico che elimini i vari sceicchi, dittatori e dittatorelli che la fanno ancora da padroni. E se tutto questo dovesse accadere (come mi auguro) dovremo ringraziare il tempismo di Sarcozy, altro che palle!

x ha detto...

bellissimo il CMM....

Michele R. ha detto...

@paolo

Il problema non è il nano sarkozy che fa gli interessi francesi, ma la nostra classe dirigente che pensa solo ai bunga-bunga e amenità varie, per poi risvegliarsi dal torpore solo quando le vacche sono scappate dal recinto. Solo dopo si fa la voce grossa, invece di pensare prima. Nel ricordo del Frattini placido sciatore quando sono scoppiate le rivolte nordafricane, condivido quindi le osservazioni trite e ritrite espresse nel commento di Tommaso.

x ha detto...

Pure se Prodi, che non è l'ultimo pirla, dice che "contro la Francia ha ragione Tremonti", c'è da pensare che il grande ministro viva una sorta di sdoppiamento della personalità, magari in uno dei suoi incubi notturni popolati di mostri dei video-games!

Notoriamente filo-leghista e portavoce del verbo celtico "Padroni a casa nostra", con il sottosegretario Letta ha avuto l'ardire di convocare l'ambasciatore francese per informarlo che il governo valuta la pssibilita di adottare provvedimenti legislativi per meglio difendere le imprese italiane dall'assalto dei cugini d'Oltralpe!

Francamente sfugge ai piu' come sia possibile visto che entrambi i Paesi risiedono in EU.

Da oltre un decennio assistiamo al cambio di passaporto di pezzi pregiati del made in ITALY, dal campo bancario, a quello della grande distribuzione, assicurativo ed energetico.... ma che, dopo Locatelli, Galbani ed Invernizzi, già detenute da Lactalis che quindi avrebbe anche le carte in regola, pure l'azienda di Collecchio passi di mano non ci garba!

In tutti i casi è notizia di poco fa: in Borsa, dopo la sospensione del titolo, la partecipazione di Lactalis è arrivata al 29% di Parma-lait!

Ecco ora li vedremo i capitani coraggiosi (con Bondi allarmato per la poltrona) con il grande sponsor Banca Intesa che già detiene il 20% di Granarolo, a sua volta controllata dalla Lega delle Cooperative, che faranno di fronte al lancio dell'inevitabile OPA?!?

Il sorriso lo possiamo riprendere solo ricordandoci della partita al Flaminio di sabato 12 con la vitttoria sui Bleus del Trofeo Garibaldi proprio nella settimana della Festa Italiana piu' bella degli ultimi anni!

mariolino ha detto...

La comoda posizione di Gino Strada

Pacifismo ad ogni costo. Ai tempi di Saddam anch’io la pensavo così. Si è andati in Iraq per evitare che Saddam costruisse armi di distruzioni di massa. Una grande menzogna, quindi.

Alla domanda dell’intervistatore che gli chiede se sulla questione libica ci sarebbe potuta essere una terza via fra l’intervento e il non intervento, Strada con una frase ad effetto risponde che c’erano 20.000 autostrade che nessuno ha voluto imboccare. E ancora: Una poteva essere quella di dare tempo all’Onu e alla Lega Araba di mandare i suoi ispettori, di sedersi al tavolo della trattativa e iniziare il lavoro della diplomazia.
Parole, parole, parole.
Non contento, con il senno di poi di cui sono piene le fosse, insiste su quello che non si sarebbe dovuto fare: Bisognava non vendere armi a Gheddafi, non sostenerlo, non tacere sui crimini commessi. Infine, tirando in ballo i soliti ragionamenti: A proposito, e gli altri? Ci stiamo preparando per il Bahrein e lo Yemen? E i diritti umani in Cina? Non si sa mai che vogliamo fare una bombardatina di passaggio anche lì? C’è una follia militarista che sta pervadendo il pianeta. Il massimo del ragionamento degli esseri umani è: io ti bombardo, io ti ammazzo.

Strada dimentica che, nel caso in cui il tanto vituperato Sarkozy non avesse inviato i suoi Mirage contro i carri armati di Gheddafi, a quest’ora tutta la Libia sarebbe stata riconquistata e coloro che chiedevano pane e libertà sarebbero stati inesorabilmente massacrati.
In Libia non è come in Iraq. I libici chiedono pane e libertà. Come si fa a non essere d’accordo nel dar loro manforte in maniera attiva? Lasciamo che Gheddafi li massacri tutti? Guerra dunque sia.

PaoloVE ha detto...

@ mariolino:

avrei douto scrivere -mode SB on- Io lo odio quel nano di Sarkozy! -mode SB off- e sarebbe stato più chiaro...

Ciao

Paolo

mariolino ha detto...

@ Paolo
Ahahaha!
Avevo letto in fretta.
Sono un po' tardo.
W Sarkò dunque?
Ciao
Mario

PaoloVE ha detto...

@ Mariolino:

se fossi SB invidierei Sarkozy con tutto me stesso, perchè sta agendo con tempestività e decisione, nel chiaro intento di fare l'interesse del suo paese. Tutto quello che aveva promesso SB sin dal 1994, ma che non sta mantenendo.

Se poi i risultati della politica francese siano buoni non lo so, ma mi paiono comunque migliori di quelli della nostra...

Ciao

Paolo

mariolino ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
mariolino ha detto...

S’i’ fosse fuoco, arderei ‘l mondo;
s’i’ fosse vento, lo tempestarei,
s’i’ fosse acqua, i’ l’annegherei;
s’i’ fosse Dio, mandereil’ en profondo;
ecc. ecc.

Una domanda per Paolo, fra il serio e il faceto:
"S’i’ fosse SB invidierei Sarkozy con tutto me stesso"
Ma sulla questione libica.....
"S’i’ fosse PaoloVe com’i’ sono e fui".....
Come ti saresti comportato? Che cavolo avresti fatto?
Perchè no, un bel post sull'argomento?

x ha detto...

.....talmente indecisi che adesso è arrivata anche (e finalmente direi!) la moratoria di un anno sulla localizzazione delle 4/5 centrali atomiche che si dovevano fare sicure, ancora fino a pochi giorni fa, nonostante il disastro giapponese.
ma evidentemente....la tendenza di certi umori registrati dai sondaggi ha messo paura soprattutto in vista degli esiti elettorali di primavera, come ha candidamente confessato la gnocca ministra dell’Ambiente!

Mi immagino il disappunto del Crux….. oh ragassi, non facciam scherzi …. Questo Ponte s’ha da fare eh?!?

x ha detto...

Eh si, indecisa è anche la Lega Nord a ben vedere!

Uno, cento, mille Gheddafi: per Umberto Bossi più dittatori pe' tutti!
Per fermare l'orda dei migranti allora perchè fermarsi a uno solo? "Cinturiamo" tutto il Nordafrica di pretoriani sanguinari.
Il problema è che la storia non gli va più dietro, a lui ed ai suoi miti del cucù svizzero.

Non era lui quello che disposto a mettersi a capo della tribù padana per fare la rivoluzione del popolo per liberarsi di "Roma ladrona" ?

Oggi invece è contrario alla rivolta delle tribù del popolo libico contro Gheddafi "ladrone" a sua volta.

Ferrea coerenza, la sua!

x ha detto...

Quando il gioco si fa duro...... noi facciamo ridere i polli!
E infatti nessuno ci degna di attenzione (malgrado il giornalino di zio Paolino oggi titoli: "HA VINTO L'ITALIA" commentando l'assenso francese al passaggio di direzione operazioni sotto il cartello NATO!) cosi il nostro premier ruba la scena inventandosi perfino un prossimo viaggio a Tripoli per indurre il vecchio caro amico pazzo al ritiro con salvacondotto...

Fusse che fusse......che stia facendo anche lui prove di esilio??


http://www.corriere.it/italians/

PaoloVE ha detto...

@ mariolino:

malgrado i precedenti errori nell'assecondare troppo il dittatore di turno, credo che si sarebbe dovuto provare a proporsi come mediatori tra Geddafi ed i dimostranti. Persa questa occasione, purtroppo credo che la scelta di passare alle vie di fatto insieme alla Francia (e non a rimorchio) fosse il migliore tra i piani B...

@ Francesca:

In realtà la Lega non è indecisa, ma ferocemente coerente nel suo essere anti araba: ieri in tal senso appoggiava Milosevich contro gli indipendentisti per arginare la penetrazione degli islamici dai balcani, oggi appoggia geddafi contro gli sbarchi. E riesce a far sì che il succube SB reclami non a caso il comando delle forze marittime della coalizione...

Ciao

Paolo

x ha detto...

http://www.ilfuturista.it/economia/gheddafi-si-i-francesi-in-parmalat-no.html

interessante dal sito de Il Futurista

Michele R. ha detto...

doveroso segnalarvi questo post
http://santalmassiaschienadritta.blogspot.com/2011/03/noio-volevan-savuar.html#comments