Gheddafi: l'occasione persa

Buongiorno,

mentre il disastro giapponese monopolizza l'attenzione di gran parte dell'opinione pubblica, (vi segnalo che oggi la CRI ha attivato il numero 45500 per gli SMS per l'emergenza Giappone) in Libia il Colonnello Gheddafi, libero come il vento e giovandosi della mancata istituzione della no fly zone, sta utilizzando aviazione e carri armati contro i ribelli male armati e disorganizzati.

Ritorna vincitore
Conseguentemente, dopo essere stato praticamente confinato nella sola Tripoli o poco più, sta riprendendo il controllo dell'intero paese: le filiere del petrolio e del gas sono tornate nelle mani rapaci del Colonnello, così come quasi tutti i grandi centri abitati. Ormai pare che a resistere sia sostanzialmente le sole Bengasi e Misurata e parte della Cirenaica, ma con i rapporti di forze in campo è solo questione di tempo.

Per chi aveva provato a rivendicare diritti si prospetta un futuro molto cupo e per noi l'aumento della pressione degli emigranti, che vedranno aggiungersi a chi fugge la fame chi fugge alla repressione (magari respingeremo nei campi libici anche loro, tanto, per quel che frega ai nostri governanti...).

Le diplomazie straniere, nell'ignoranza di chi fossero e cosa volessero i ribelli e legate al regime libico da forti interessi economici, hanno esaurito la loro attività in chiacchiere e, al massimo qualche vaga minaccia. In questo campo l'Italia, che aveva consolidato con la Libia maggiori rapporti economici e politici, è stata una delle nazioni che più hanno operato come freno nel prendere iniziative contro il dittatore e quella cui probabilmente questi sarà, nei fatti, maggiormente debitore. 

and the winner is: Mr. Mugabe!
Possiamo aspettarci che maggior gratitudine andrà solamente a Mugabe, se è vero che ha favorito l'arrivo di mercenari dallo Zimbabwe, e non è un bel confronto.

Tutto ciò è stato secondo me un colossale errore da parte degli stati democratici occidentali, che magari in parte ne trarranno nell'immediato un vantaggio.

Ogni volta che la testa di un dittatore rotola nella polvere, ogni volta che un Mussolini viene appeso per i piedi, ogni volta che un Ceausescu viene linciato, ogni volta che un Milosevic o un Babic crepano come cani rognosi in carcere, il mondo diventa un po' migliore e a chi aspiri a diventare dittatore a sua volta giunge un messaggio sulle conseguenze del violare i diritti umani.

Con Gheddafi si sta affermando invece il contrario, e si sta mostrando come non esista spietatezza e crimine che i soldi non possano far perdonare... gli interessati ne trarranno le ovvie conseguenze: se i soldi fanno perdonare qualsiasi cosa, si può fare qualsiasi cosa per impossessarsi dei soldi. Ed insegneranno a chi è tiranneggiato a subire in silenzio, perchè sarà solo davanti al suo aguzzino.

Salvare un dittatore oggi ne fa nascere altri due domani.

Ciao e buoni festeggiamenti

Paolo

L'inno di Mameli me lo sono già giocato: Benigni integrale!

7 commenti:

x ha detto...

Il raiss ha fatto la voce grossa contro le potenze occidentali che hanno rintuzzato ogni velleità di appoggio alla causa dei rivoltosi.

Valeva la pena di tentare e rigettare con forza le minacce, ora invece il problema dei leaders europei sarà come ricucire e farsi perdonare dal raiss per tornare a fare affari come ai bei tempi.

E quanti decenni dovranno passare prima che spiri un nuovo vento di libertà sulla Libia?

Pale ha detto...

Non ricordo chi lo diceva, probabilmente Santalmassi o Zucconi. Un blitz si puo' chiamare tale solo se veloce in quanto la sua forza e' limitata e l'impatto emotivo deve essere preponderante.

Purtroppo il blitz in Libia sembra fallito (anche e soprattutto grazie al disimpegno degli stati esteri) e i rivoltosi verranno cercati casa per casa ed eliminati, come sempre nelle dittature.

E noi siamo e saremo sempre seduti in congresso a parlare e presto saremo di nuovo a baciare l'anello del potere.

Pale

x ha detto...

Flash news

Risoluzione ONU per la No Fly Zone sulla Libia.
Mandato di intervenire alle forze NATO.
I Francesi pronti a far decollare gli aerei per un attacco.
L'Italia potrebbe rendersi disponibile con le proprie basi.

Michele R. ha detto...

Buongiorno,
Secondo me, e pur non essendo molto d'accordo, hanno traccheggiato troppo sulla no-fly zone. Si chiude la stalla quando i buoi sono scappati.

PS: vi suggerisco di leggere la divertente parte finale sul blog di nonunacosaseria a proposito della lega.

PaoloVE ha detto...

@ MR:

ho anch'io l'impressione che si sia rimasti fermi un po' troppo...

Stiamo a vedere...

Ciao

Paolo

x ha detto...

La guerra costa.... chissà se adesso Mister Rigore i soldi li caccia??

La Lega è contraria..... perchè prima si fa il federalismo della mikia poi si va in guerra!!

sotto sotto B è anche contento.... intanto non si parla piu' di rimpasto e con tutte quelle bocche da sfamare tra i Responibili e cosi pochi posti non bastanti per tutti.... inoltre anche i processi slittano via.... eh beh scherziamo ? Prima viene la ragion di stato!

ahahhahah!!!

Michele R. ha detto...

Anche se a guardarsi allo specchio c'è da vergognarsi, grande Odifreddi:

E’ significativo e appropriato che, nel momento delle celebrazioni dell’Unità d’Italia, gli italiani, o almeno i rappresentanti istituzionali da loro liberamente eletti, soffino sulle candeline della torta confermando una delle nostre doti più caratteristiche: la capacità di fare i peggiori voltafaccia a cuor sereno, adducendo le motivazioni più false.