Il giorno della memoria

Secondo post del giorno!

Buongiorno,

in occasione delle celebrazioni del giorno della memoria mi ritrovo a vedere che, con l'eccezione del programma mandato in onda ieri sera da La 7, che anche Francesca ci aveva per tempo segnalato e che ha parlato di un tema solo apparentemente collaterale, in Italia questa giornata ha sempre più i connotati di una celebrazione ripetitiva, stanca e retorica, cosa che trovo ingiusta e un po' preoccupante.


Trovo preoccupante il voler minimizzare e scusare quanto accaduto anche in casa nostra, perchè se pensiamo che adesso da noi certe cose non possano succedere ci priviamo degli anticorpi necessari ad impedirle, diverse ed attualizzate.

In Tv i film che passano non parlano praticamente mai di quanto successe in Italia, e noi cresciamo nella convinzione più o meno conscia che la cosa non ci abbia toccato se non marginalmente e che, quello che avvenne, avvenne perchè non si sapeva. 

Non fu proprio così e lo si può vedere ancora oggi, finchè le tracce ci sono ancora.

Io abito in un paese di poco più di 25 mila abitanti che ha vie piazze parchi e ville intitolate a quello fu un benefattore del paese (contribuì personalmente alla realizzazione dell'ospedale, di un asilo e di altre istituzioni benefiche, opere in gran parte ancora in uso) e fu sindaco per ben 25 anni, dal 1895 al 1920, periodo in cui gli abitanti erano meno di metà di quelli attuali. Probabilmente quell'ex sindaco era la persona più in vista e più benvista del paese. Lui e la sua famiglia furono deportati ed uccisi perchè ebrei. Davvero non si sapeva? Nessuno se n'era accorto? Una personalità così rilevante in un paese così piccolo?

E se nessuno sospettava nulla, perchè nel casale dove abita il maestro di musica di mia figlia (che un tempo era casa di semplici contadini in mezzo alla campagna) c'è ancora l'intercapedine trasformata in nascondiglio dove alcuni altri ebrei vennero nascosti e protetti? Perchè si nascondeva e proteggeva qualcuno, esponendosi a gravi rischi e togliendosi il pane di bocca per sfamarli in periodo di guerra, se non si sapeva niente dei pericoli che correvano?

E' più probabile che non si volesse sapere, persino tra le vittime, perchè la realtà può essere troppo brutta per essere accettata.

Ciao

Paolo

6 commenti:

x ha detto...

PER NOI CHE ABBIAMO LA MEMORIA CORTA


Voi che vivete sicuri
Nelle vostre tiepide case,
Voi che trovate tornando a sera
Il cibo caldo e visi amici:
Considerate se questo è un uomo
Che lavora nel fango
Che non conosce pace
Che lotta per mezzo pane
Che muore per un sì o per un no.
Considerate se questa è una donna,
Senza capelli e senza nome
Senza più forza di ricordare
Vuoti gli occhi e freddo il grembo
come una rana d'inverno.

Meditate che questo è stato.

Vi comando queste parole
Scolpitele nel vostro cuore
Stando in casa andando per via,
Coricandovi alzandovi;
Ripetetele ai vostri figli.
O vi si sfaccia la casa,
La malattia vi impedisca,
I vostri nati torcano il viso da voi.

F®Ømß°£ ha detto...

Buongiorno,

scivolerò nell'OT, temo, ma sarò breve.

Concordo pienamente con il post odierno. L'Italia ha rinunciato a fare i conti con ciò che è stato il fascismo. A questo si aggiunge una tendenza almeno trentennale a un revisionismo che vuole il regime in Italia più bonario del nazismo. Si trascurano sempre tre elementi:

1) la violenza diffusa che ha attraversato gli anni della presa del potere e i successivi

2) le vergognose leggi razziali, che si tende sempre a far credere che non fossero applicate, che fossero lì pro forma

3) la responsabilità storica di aver spinto nel tritacarne del secondo conflitto mondiale una nazione largamente impreparata

Trovo molto irritante la schizofrenia per cui da un lato si ritiene che sotto sotto, essendo italiani e quindi abili nei sotterfugi, il fascismo come dittatura fosse meno "seria" del nazismo; contemporaneamente dall'altro lato si porta avanti la tesi per cui il fascismo ha reso più efficiente e organizzata la società e la politica Italiana.

Al più presto guarderò il Paolini di ieri

Saluti

T.

x ha detto...

@ Tommaso

si, sai quante volte da piu' di un ignorantone del mio paese ho sentito affermare che "il duce ha messo la mutua"!

Eh si, rispondo io, peccato che il povero Giacomo Matteotti non è riuscito a farsi fare il certificato!

F®Ømß°£ ha detto...

@Francesca

precisamente, ci sono i due piatti della bilancia dove ci sono le bonifiche, i treni in orario ecc. da un lato, e i morti ammazzati prima e durante la guerra dall'altro.

Si sostiene che i due piatti sono in equilibrio o addirittura pendono dal lato "buono"

x ha detto...

@ Tommaso

e credo proprio contribuisca ad alimentare la credenza di un duce sensibile e dall'indole non cosi feroce come la Storia ce lo ha consegnato, l'azione strumentale di taluni che propalano notizie del tutto inventate.
mi riferisco alla scelleratezza di un avanzo di legalità come il sen.Dell'Utri e i suoi diari del cazzo!

francesco.caroselli ha detto...

Le frasi semi-assolutorie sul fascimo che voi riportate sono molto diffuse, ma hanno pizzico di fondamento.
Non mi linciate Please...

Le cose buone del fascismo (che non si possono negare) erano dovute ad un tratto comune di tutte le non-democrazie:
una ridotta catena di comando.
Poche balle, la responsabilità è facilmente rintracciabile e i cambiamenti si fanno molto velocemente perchè non bisogna ascoltare tutti...anzi quasi a nessuno.

Ad esempio in Spagna (che è uscita da soli 30 anni dalla dittatura) trovo che lo Stato sia molto piu "snello" e governabile.

Per fare una similitudine estrema
La dittatura è un Kart.
La democrazia un TIR.

Il kart è veloce e agile, ma nel contempo non è molto "spazioso" (non è una Scenic)...è monoposto!
La democrazia è lenta, goffa e poco guidabile, proprio come un TIR...
ma può trasportare piu roba (diritti, cittadini, meritrocazia etc...).


Ovvio che preferisco il TIR.
Cmq i vantaggi del fascismo solo i normali vantaggi di qualunque dittatura, ma negare che ci siano è un po miope